giovedì 10 marzo 2016

I NUTRIENTI GIUSTI NEI TEMPI GIUSTI NELLE CORSE DI ENDURANCE





Quando si pratica sport è bene sapere se i nostri muscoli, per produrre l’energia  che consumano, utilizzano indifferentemente qualsiasi tipo di nutriente.
Per scoprirlo dobbiamo conoscere:
a)      Il muscolo
b)      I nutrienti che utilizza il muscolo
c)      I meccanismi che regolano l’entrata in gioco dei diversi nutrienti (carburanti)
a)      Il muscolo; Il muscolo è composto da:
§    fibre Rosse (tipo I, lente);
§    fibre Intermedie “Rosa” (tipo II-A, medio veloci);
§    fibre Bianche (tipo II-X, potenti e veloci).
In ogni tipo di fibra variano il contenuto di glicogeno (riserva di zucchero) e di mioglobina (riserva di ossigeno), il numero dei capillari arteriosi e dei mitocondri e infine variano anche i tipi di ATPasi (gli enzimi che “tagliano” il glicogeno) le cui velocità di azione rispecchiano quelle delle stesse fibre (le ATPasi delle fibre rosse sono lente e cos’ via).

Fibre
Rosse
Rosa
Bianche
Contenuto di Glicogeno
+
++
+++
Contenuto di Mioglobina
+++
++
+
Numero di Capillari
+++
++
+
Numero di Mitocondri
+++
++
+
ATPasi utilizzata
MHC-I (L)
MHC-II A (LV)
MHC-II X (V)

Non si tratta di tre muscoli , ma di un unico muscolo per il quale ogni tipo di fibra dà il proprio contributo in funzione dell’intensità di lavoro richiesta, utilizzando specifiche miscele di carburanti. 
B) I nutrienti che utilizza il muscolo
I nutrienti che utilizza il muscolo sono  i grassi (G), gli zuccheri (Z) e le proteine (P). 
C) I meccanismi che regolano l’entrata in gioco dei diversi nutrienti (G-Z-P)

A condizionare il contributo di GZ e P sarà l’intensità del lavoro (Vedi “Una vita a strati uniti):

INTENSITÀ LAVORO
BASSA-MEDIA
MEDIA-ALTA
ALTA-ALTISSIMA
Sistemi
Aerobico
Aerobico e Anaerobico lattacido
Anaerobici lattacido e alattacido
Carburanti
G – Z – P
G – Z – P
G – Z – P
Fibre muscolari
Rosse e Rosa
Rosse e Rosa
Rosa e Bianche

Come si può osservare più si lavora a bassa intensità e più alto è il contributo dei grassi (G) nel fornire energia, mentre più si lavora ad alta intensità e più aumenta il contributo degli zuccheri (Z).
Quando parliamo di endurance (maratone, trailrunning, ecc.) ad alto livello, amatoriale e non, stiamo lavorando nel ristretto spazio delimitato da una parte dal sistema aerobico e dal’altra dal sistema anaerobico lattacido. Più precisamente con una intensità di lavoro che ci fa produrre una concentrazione di acido lattico appena superiore a quella della soglia aerobica ma inferiore a quello che si produce a livello della soglia anaerobica.
Per meglio dire si tratta di un quantitativo di acido lattico non trascurabile ma tale da essere eliminato e riutilizzato senza che riesca ad accumularsi nel sangue.
Lavorando con questa intensità l’energia viene prodotta “bruciando” grassi, circa il 30%, e zuccheri, circa il 70%. Per circa un’ora di lavoro non ci sono grosse variabili, ma man mano che si va avanti si riducono le riserve di glicogeno muscolare e talvolta si riduce anche il glucosio circolante.
Questa nuova condizione mette in allarme il nostro organismo che risponde rallentando la degradazione del glicogeno e favorendo  la produzione di glucosio, che tradotto significa aumentata produzione dell’ormone cortisolo. Il cortisolo a sua volta favorisce a livello muscolare la produzione di energia per mezzo degli aminoacidi ramificati (valina, leucina e isoleucina), l’inizio del catabolismo proteico, per compensare il rallentato consumo di glicogeno.
L’insieme di questi eventi creano i presupposti, oltre che per la fatica muscolare, per l’insorgenza della fatica centrale.
Aminoacidi ramificati (BCAA), Triptofano (TRP) e Fatica centrale.
In “carenza” di zuccheri da eccessivo consumo, il muscolo continua a lavorare bruciando BCAA, gli aminoacidi che più predilige.
La prima conseguenza è una riduzione significativa di questi aminoacidi sia nel muscolo che nel sangue; la seconda conseguenza è che in questo modo si riduce anche il loro rapporto con gli aminoacidi aromatici (IlTRP in particolare).
Purtroppo però quando si riduce il rapporto BCAA/AA Aromatici nel sangue  subentra una terza conseguenza: aumenta il TRP nel cervello[1].
Ma poiché il TRP è il precursore della serotonina, un neurotrasmettitore fortemente implicato nell’insorgenza della fatica centrale e del sonno, un aumento eccessivo del TRP si accompagnerà inevitabilmente a un aumento della percezione della fatica (fatica centrale) che a sua volta si accompagna a una riduzione dei riflessi, a una minore capacità coordinatrice e a una perdita di motivazioni.
E’ da tenere presente che le persone più sono allenate e più è tardiva sia la produzione di cortisolo e sia la comparsa della fatica centrale.
Per prevenire e comunque per ritardare tutto questo nelle prestazioni protratte, si devono integrare in corso di prestazione: acqua, maltodestrine e BCAA. Per le posologie e i tempi di somministrazione occorre rivolgersi al proprio medico curante o meglio al medico sportivo.
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[1] BCAA e TRP utilizzano la stessa “porta d’ingresso” per entrare nel cervello. Quindi il TRP non trovando “traffico”, a causa della carenza di BCAA, entrerà più facilmente.




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