venerdì 9 dicembre 2016

ADIDAS TERREX TRAILMAKER RECENSIONE IN 6 PUNTI





1. Presentazione

L’ultimo paio di Adidas da trail running che mi è capitato di utilizzare risale alla prima versione della Kanadia dopodichè ho sempre privilegiato nella mia scelta dei marchi più specifici del settore outdoor che almeno da un punto di vista psicologico mi hanno sempre creato una certa sensazione di sicurezza nella scelta della scarpa giusta.
Grazie al prezzo estremamente contenuto,alle colorazioni sgargianti e alla suola Continental™questa volta la mia attenzione è stata decisamente attirata sulla gamma da trail running del noto marchio tedesco che quest’anno sembra aver voluto dare una marcia in più a questa fetta di mercato.
Ecco come ce le presenta Adidas stessa sulla pagina ufficiale del suo catalogo online: conquista anche i sentieri più impervi grazie a queste scarpe da trail running. La tomaia ultraleggera è dotata di un rivestimento che assicura un’incredibile resistenza alle abrasioni. La suola in gomma Continental™ fornisce il massimo grip sui terreni accidentati.



2. Materiali e aspetto

Ho avuto modo di utilizzare nel test la versione con membrana in goretex con colorazione giallo grigia e in seguito la versione senza il goretex con colorazione giallo blu.In entrambi i casi la scelta del colore e l’abbinamento è azzeccato anche se la versione giallo blu presenta dei toni un pò più accesi e accattivanti.
Il profilo estetico della scarpa è tipicamente conforme ai classici standard Adidas con le tre righe disegnate ai lati per il piacere degli affezionati del marchio ma con una tassellatura della suola evidente e dei rinforzi che la distinguono nettamente dalle sorelle stradali.
Si fa notare da subito la sensazione di robustezza dei materiali con cui è costruita la scarpa, in particolare la tomaia che trasmette anche da indossata una sensazione di solidità e protezione che viene ulteriormente accentuata dallo “scheletro” termosaldato.



3. Suola e grip

Ed eccoci arrivati al pezzo forte della Trailmaker di Adidas: sto parlando naturalmente della suola realizzata in collaborazione con Continental™.
Oltre ad aver fatto una scelta azzeccata in termini di marketing per il messaggio che passa quasi inconsciamente nell’utilizzo di un produttore di pneumatici automobilistici nella la realizzazione del “battistrada” di queste scarpe,è stata fatta anche un ottima scelta tecnica.
Il terreno più ostico per una scarpa da trail è da sempre la roccia bagnata e in particolare se anche viscida.
Durante le diverse uscite effettuate nelle ultime settimane con questa calzatura si sono presentate svariate volte le condizioni succitate complice il meteo ballerino e i percorsi delle prealpi bresciane dove normalmente mi alleno che presentano una varietà di terreni dove poter mettere alla prova le scarpe in molteplici condizioni.Il risultato è stato ottimo,decisamente superiore alle aspettative e anche a quello di suole ben più blasonate.
Nelle discese su roccia bagnata solo piccole perdite di aderenza che la mescola della suola permetteva di riprendere immediatamente senza mai trasmettere una sensazione di mancanza di controllo.
In salita anche sui ciottolati in porfido dove molte scarpe da trail tendono a far perdere il passo,la trailmaker non ha mai mostrato segni di perdita di aderenza.
Diverso il discorso invece per quanto riguarda i terreni morbidi dove i tasselli di piccole dimensioni tendono ad intasarsi facilmente di fango e a perdere parzialmente l’aderenza.
A differenza di altri modelli della stessa casa l’intersuola è costituita in eva con inserti ammortizzanti in adiprene nella zona dell’avampiede che le conferiscono un buon grado di ammortizzazione e un ottima reattività,entrambe doti ideali per distanze da brevi a medie e ritmi abbastanza veloci,ma superati diciamo i 35 – 40km di percorrenza si comincia a sentire qualche fastidio.



4. Calzata,comfort e traspirabilità

Il nome è senza ombra di dubbio indicativo per quel che riguarda l’utilizzo a cui è rivolta questa scarpa.
Una volta che il piede è scivolato all’interno della tomaia lì si adagia e trova uno spazio confortevole e ampio per le dita dei piedi a dispetto della forma affusolata della scarpa.
Un pò rigido il puntale che complice il profilo impermeabile gommato che riveste parzialmente la tomaia,può infastidire nelle discese più veloci quando le punte dei piedi vanno a urtarlo ripetutamente.
Molto comodo il sistema di allacciatura rapido velocissimo nell’apertura e nella chiusura ed efficace:una volta chiuso te lo dimentichi a meno che tu non voglia toglierti la scarpa naturalmente !
Come quasi tutti gli allacci rapidi derivati dal dal Quicklace™ una chiusura troppo precisa può tendere a strozzare il collo del piede,ma se regolato in maniera ottimale si rivela un ottimo alleato che una volta serrato non perde mai la sua regolazione.
Non sono rimasto invece particolarmente soddisfatto del Lace Bungee una tecnologia pensata per fissare il laccio in eccesso in modo che non si aggrovigli e che non “passeggi” qua è là come invece purtroppoi succede.
L’unica soluzione è far fare due giri al laccio in modo da non averne in eccesso che ballonzola.



5. Conclusioni

Adidas Trailmaker con i suoi 295gr di peso e gli 8mm di drop è l’ideale per skyrace o trail di 25 – 30km indossata da atleti non particolarmente pesanti e per chi è alla ricerca di una mescola con una tenuta di ottimo livello.
Per atleti con peso al di sotto dei 65Kg ci si può spingere tranquillamente anche oltre i 40km come ho potuto fare personalmente partecipando alla Maddalena Urban Trail Brescia da 43Km.
Ideale anche per gli allenamenti di tutti i giorni per chi si può allenare in montagna per delle sparate di 50 -60 min.





6. Pro e Contro

Pro

– Grip
– Linea moderna e colorazioni brillanti- Qualità dei materiali

Contro

– Il sistema di ritenzione dei lacci potrebbe essere migliorato

Dati Tecnici:

Tomaia: mesh traspirante
Allacciatura: rapida con tecnologia lace bungee
Suola: gomma Continental™
Peso: 295 g
Drop: 8mm

Caratteristiche del tester e percorsi

Tipo di Runner: leggero 63Kg 168Cm
Tipo di passo: corsa esclusivamente sull’ avampiede e camminata in salita con estensione completa del tendine d’ Achille e appoggio sul tallone
Percorsi: Prealpi bresciane e sentieri fino ai 1200Mt di quota su terreni variabili in parte discese tecniche,strade bianche,tratti erbosi e rocce.
Percorsi collinari a bassa quota con pendenze contenute e terreno principalmente morbido e fangoso.
Distanze percorse: fino ai 43Km in una singola uscita e 150Km totali


Fonte: InfinityRun





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