lunedì 4 aprile 2016

Più grassi - Le Newsletter do Orlando Pizzolato



Un obiettivo che il podista dedito alle corse di resistenza dovrebbe perseguire con la preparazione, è l'ottimizzazione dell'utilizzo degli acidi grassi come fonte energetica. Varie sono le opportunità di azione, e quelle più efficaci si basano sullo svolgimento di allenamenti specifici, come la corsa ad andatura medio lenta, quella che io ho denominato - sul n.14 di marzo 1998 della mia rivista tecnica Training News - “corsa lunga svelta” (CLS). Altre modalità sono: le progressioni di ritmo ed il lungo lento con finale ad andatura da corsa media, a ritmo maratona e/o CLS.
Anche la combinazione “allenamento ed alimentazione specifica” è un metodo efficace per favorire l'utilizzo degli acidi grassi da parte dei muscoli. Non è certo una novità leggere di atleti di alto livello che combinano nella stessa giornata due sedute di corsa media intervallate da un pranzo ipoglucidico.

La novità viene da un gruppo di ricercatori inglesi che ha proposto un protocollo specifico che rende ancora più efficace l'utilizzo degli acidi grassi da parte dei muscoli. Si tratta di combinare due sedute specifiche svolte in giorni consecutivi, sempre abbinate ad un'alimentazione ipoglucidica.
Prima di iniziare la sperimentazione, un gruppo di 14 podisti (9 maschi e 5 femmine, età media 34,7 anni) hanno corso una mezza maratona con un rendimento medio di 1h31'32”. Nel corso della prova è stata anche rilevata la frequenza cardiaca media.


Inoltre, tre giorni prima dell'inizio del protocollo, gli atleti sono stati sottoposti ad un test basale del VO2max.
Successivamente i soggetti sono stati suddivisi in 2 gruppi di 7 persone:
1) il gruppo A ha svolto un allenamento (4 sedute la settimana, con chilometraggio medio di 57,2) prevalentemente aerobico,
2) il gruppo B ha svolto lo stesso carico (4 sedute settimanali con chilometraggio medio di 58,3)

Il gruppo B doveva svolgere, nel week end, un protocollo specifico: sabato era prevista una seduta di interval training, vale a dire 10 prove di 400m al ritmo gara di 10km con recupero di 200m di corsa lenta. La cena e la colazione del giorno seguente non prevedevano l'assunzione di carboidrati per più di 50 grammi a pasto.
Domenica mattina i podisti (di entrambi i gruppi) hanno svolto una seduta di corsa media di 10km, intesa come impegno 10”/km più lentamente del recente tempo conseguito nella mezza maratona svolta poco prima dell'inizio del protocollo.


Dopo 4 settimane è stato riproposto il test del VO2max, e tre giorni dopo i due gruppi hanno corso un'altra gara di mezza maratona.
Nel test del VO2max gli incrementi prestativi sono stati praticamente sovrapponibili: il gruppo A era migliorato mediamente del 1,63, il gruppo B del 1,55.
Nella prova di mezza maratona il miglioramento è stato invece ben più evidente: il gruppo A ha migliorato il tempo conseguito nella prima prova mediamente di 47”, mentre per il gruppo B l'incremento medio è stato di 2'13”.


Oltre al maggior rendimento cronometrico, i corridori del gruppo B hanno evidenziato un minore impegno fisico generale: la FC media si è abbassata mediamente di 4 battiti, mentre per il gruppo A la riduzione media delle pulsazioni al minuto è stato di 2 battiti.

I ricercatori hanno affermato che i miglioramenti prestativi del gruppo B sono da imputare essenzialmente al maggiore intervento degli acidi grassi nel corso della competizione in seguito al protocollo proposto nel week end, visto che nelle altre 2 sedute della settimana i due gruppi avevano svolto lo stesso tipo di allenamento.


Fonte: newsletter Orlando Pizzolato



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