Ci sono cose che nascono all'improvviso, da una proposta azzardata e da delle risposte in tema con la proposta.
Nasce cosi il nostro fine settimana immerso nel trail.
Alberto lancia il sasso e noi, io e Massimo, non solo lo raccogliamo....ma
rilanciamo. Così dopo un giro stretto di mail ci ritroviamo iscritti al Bvg
trail di sabato e alla 21 km della Traversata Colli Euganei di domenica.
Si riparte, si riprende da dove avevamo smesso, ritorniamo
alle gare lunghe , alle gare che durano ore, alle gare che si misurano a
doppia cifra.
Si ritorna ai silenzi e gli sbuffi della fatica, ai passaggi
tra le rocce , alle discese tra funi e fango, al cuore che sale, alle gambe
che arrancano, ai visi conosciuti in altre gare, al pasta party prima e dopo
la competizione.
Si ritorna al lavoro dei volontari, a quelle persone che raccontano la loro gara
con gli occhi, con il sorriso, con i gesti.
Cosa mi rimane di questo fine settimana? Mi rimane la
passione, mi rimane il racconto di chi ha tracciato il percorso, il suo modo di
illustrare e raccontare in
anteprima il tracciato.
Mi ricordo di Mario, nome di fantasia, il vero non lo ricordo
, che al pasta party ci racconta cosa ci aspetta e di quella salita di mille
metri che va su dritta in cielo in pochi chilometri e della discesa tra
funi subito dopo. Nel suo sguardo, nel
suo viso, nei suoi occhi percepisci l'amore per
i l suo territorio, nel suo sorrisi la sua soddisfazione, ti rende partecipe
del suo entusiasmo.
Mi rimane la festa a Villa di Teolo della domenica, il
percorso famigliare ormai consumato dalle nostre scarpe. Mi rimane l'aria
festosa del mini trail e i sorrisi degli amici.
Mi rimane molto, mi rimane il mio mondo.
L'intesa con i miei compagni d'avventura, il sorriso che
accompagna il nostro andare, la vista sul lago, il Baldo innevato sopra le
nostre teste, mi rimane la salita al Monte della Madonna e la palla del Monte
Grande, la discesa del Groppetto che non finisci mai di maledirla, l'arrivo
tra i sorrisi.
Mi rimane la gentilezza dei volontari, mi rimane l'immagine
di quel festoso ristoro “abusivo” creato
da delle simpatiche signore con i loro dolci tutti colorati fatti in casa, mi
rimango le penne degli alpini, il suono della tromba che ci accoglie al ristoro
del 57 km al BVG, la campana della
penultima vetta, la discesa finale tra sassi che va giù cattiva, senza
rispetto per le tue gambe oramai alla frutta.
Mi rimane l'intesa, lo sguardo, la passione dei miei compagni
d'avventura, mi rimane tutto, ho tutto dentro di me..... e alla fine mi rimane
il mio solito premio... una birra per favore.... per me e per i miei compagni di
avventura.... ce la meritiamo
Alla prossima
Massimiliano Tebaldi
bello....
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