A cura di
Davide Grazelli
Mai come quest'anno un'edizione piena zeppa di
talento, sia tra le donne che tra gli uomini.
Partendo dal gentil sesso, il nome da battere è quello
di Rory Bosio da Truckee, California. Vincitrice a Cortina nel
2015, si ripresenta dopo un anno passato a fare le cose più diverse, compreso
un reality show. Su questi terreni si è dimostrata incontenibile quando è in
forma, chissà se la sosta prolungata ha influito sul suo stato di forma.
A darle filo da torcere troviamo un nome storico
dell'ultratrail, Lizzy Hawker: negli ultimi anni è stata vittima di
infortuni continui e si è concentrata sulla sua gara attorno al Rosa. Ma sia
all'UTMB che in altre gare Lizzy ha sempre dimostrato di potersela giocare con
tutti, uomini o donne che siano: un ritorno che stimola la fantasia di tutti
quelli che l'hanno vista gareggiare.
Tra le aficionados di Lavaredo, il duo brasiliano Fernanda
Maciel e Manuela Villaseca. Se la Maciel difficilmente qui
è scesa dal podio (ed ha dimostrato alla MdS che è in stato di forma assoluto),
anche la Villaseca a Lavaredo ha sempre fatto bene: entrambe conoscono il
percorso ed hanno il tifo dei locali.
Uxue Fraile l'abbiamo
definita più volte il trattore basco: non sbaglia mai gara, e l'andatura con
cui parte se la porta fino all'ultimo chilometro. Se le condizioni meteo
saranno dure, è un nome da tenere presente anche per la vittoria, ma sul podio
può finire sempre e comunque.
Accoppiata svizzera per Andrea Huser e Denise
Zimmermann. La Zimmermann manca forse qualcosa in velocità (ma garantisce
sulla durata), mentre la Huser sta rapidamente salendo al vertice della
specialità. Viene dalla vittoria ad Annecy e da due secondi posti a
Transgrancanaria e Madeira Island Ultra Trail e rispetto all'anno scorso ha
gareggiato meno, con risultati immediati.
La kiwi trapiantata a Londra Sophie Grant potrebbe
essere un nome da spendere, visto che ha avuto una crescita incredibile negli
ultimi due anni, altrettanto pericolosa Holly Rush, che nonostante
sembri più a suo agio su percorsi veloci e scorrevoli (o sull'asfalto della
Comrades) ha lavorato molto per essere all'altezza anche off-road: la sua
velocità le verrà sicuramente comoda nei lunghi tratti corribili della seconda
parte di gara.
Le italiane? Tanta roba. La Canepa risulta
iscritta, ma ha gareggiato questo weekend alla Mozart 100... se bisserà a
Lavaredo sicuramente non sarà freschissima.
Ci si aspetta di vedere Federica Boifava al
debutto stagionale: sappiamo tutti dove può arrivare, e ci auguriamo di vederla
battagliare davanti con le prime. Lisa Borzani deve vendicare
una LUT 2015 non alla sua altezza, ed ha dimostrato di essere in forma
quest'anno. Ci sarà anche Yulia Baykova. E' bellissimo rivederla
finalmente pronta a battagliare, dopo che alla LUT 2015 aveva ricominciato un
percorso.
Il nome più atteso, è inutile nasconderlo, è quello di Cristiana
Follador: nel 2016 è stata pressochè imbattibile, con un secondo alla Corsa
della Bora e tutte vittorie a Maremontana, Alpago, Soglio, 3 Castelli e
Mugello. Alle prese con la tripla cifra sarà tutta da vedere, ma il talento
c'è.
Uomini. Uh, che ammucchiata.
Andiamo con ordine, partendo dagli statunitensi. Primo
nome da segnare è Mike Foote, che qui alla Lavaredo ha già fatto
bene, e lo stesso vale per il britannico trapiantato in Colorado Nick
Clark: l'anno scorso ha studiato, quest'anno torna incattivito, e che sia
in forma l'ha fatto vedere a Jemez 50 che è comunque una gara dura per gli
standard USA. Occhio anche a Jorge Maravilla, proprietario di San
Francisco Running Company: è uno tosto.
Il plotone europeo lo guida Gedeminas Grinius:
terzo ad Hong Kong, secondo a Gran Canaria, forse non ha ancora l'esplosività
che aveva dimostrato nel 2015, ma conosce la gara e sa dove mordere. Occhio che
sta crescendo anche un connazionale, Andrius Ramonas, che promette
benissimo!
Tra gli spagnoli Yeray Duran aveva
fatto il botto l'anno scorso con un ottimo terzo posto ed una gara gestita al
meglio. Ma non ha più brillato come a Lavaredo se non ad Hong Kong con un buon
quinto. La carta che potrebbe scompigliare il mazzo è Pau Capell,
con un 2016 stellare in tutte le gare UTWT: Hong Kong quarto, transgrancanaria
terzo, Australia primo. In forma strepitosa. Anche Pau Bartoloalla
TDS ha dominato... qui è un percorso meno tecnico e sulla carta ha davanti
parecchia gente. Javi Dominguez non ha tenuto la forma che lo
aveva portato sul podio all'UTMB quattro anni fa: l'anno scorso si era ritirato
a Federavecchia ed anche all'UTMB non aveva finito, non lo vedo a giocarsi le
posizioni che contano. Heras, invece, è oramai è diventato uno
spauracchio da agitare pre gara, ma non parte mai: che abbia i mezzi per fare
quello che vuole è assodato, ma oramai è tanto che non fa vedere il suo
talento.
Passiamo ai cugini d'oltralpe che scendono come sempre
con una colonia nutrita.
Sylvain Court e Julien
Chorier dovrebbero essere le punte di diamante, con il secondo che
rinuncia alla WS per fare Lavaredo. PoiBuffard, che ha da vendicare il
ritiro del 2015 e i reunnionais Thevenin e Horau possibili
protagonisti. Ci piace segnalare ancheGuillame Peretti, ex
recordman del GR20 che in queste settimane è tornato nelle news grazie al nuovo
record di D'Haene.
Per Sua Maestà Elisabetta correranno un ritrovato Jez
Bragg, e soprattutto Andy Symonds che ci sta prendendo
gusto con le lunghe distanze: Andy è destinato a vincerne una a breve, e se
fosse proprio qui a Cortina?
Altro pezzo da novanta è Jonaas Buud: mai,
e dico mai, escluderlo da un possibile podio. E' metodico, preciso, preparato
fino all'esasperazione. E alla LUT ce n'è pezzi dove far girare le gambe:
nessuno meglio di lui può sfruttarli.
Armando Texeira e Francisco Freitas rappresentano
il Portogallo: bravi, ma giocheranno a ridosso dei primi, difficile vederli
davanti, più facile giocarsi Sangé Sherpa come possibile
sorpresa. O l'austriaco Thomas Wagner che ha vinto con merito
la 100 miles of Istria.
Io vedo bene i due che vengono da Down Under, il neo
papà Scott Hawker che l'anno scorso aveva fatto un magnifico
quarto posto, ed il vegano Vlad Ixel.
Bravi, simpatici e veloci, se la giocheranno fino alla
fine.
Chi manca? Gli italiani diamine!
Qui c'è solo l'imbarazzo della scelta, i nomi pesanti
ci sono praticamente tutti.
Il primissimo nome da spendere dovrebbe sempre essere Fulvio
Dapit: per palmares ed esperienza non c'è nessuno che gli si avvicina in
Italia. Ha dimostrato di aver digerito la tripla cifra con belle prestazioni in
gare importanti. L'unico vero punto interrogativo è la gestione di gara che
alla LUT l'ha mandato fuori giri due volte quando era a giocarsi il podio. Può
fare tutto, compreso vincere, ma ha bisogno di una giornata perfetta e di
tenere dal punto di vista tattico.
Poi seguirei con Giulio Ornati, in forma
strepitosa e che ha fatto vedere ad Annecy di essere tranquillamente a livello
europeo: anche per lui bisogna parlare concretamente di possibilità di top 5 o
podio.
Se si parla di Lavaredo è criminale non menzionare Marchino
Zanchi: non ne ha sbagliato una e l'anno scorso si è preso il lusso di
abbassare il suo tempo e mettere dietro qualche nome nobile. Come Stefano
Ruzza, che aveva chiuso comunque con una buona prestazione: lo sappiamo
tutti di cosa è capace Stefano ed in questo 2016 ce lo ha già dimostrato.
Christian Modena invece
una giornata dritta a Lavaredo l'aspetta da due anni: a livello di motore è
assoluto, lo vogliamo vedere dove gli compete.
Ed un altro che vorrà prendersi una bella rivincita è Ivan
Geronazzo: un 2015 travagliato, e quella ferita qui a Lavaredo che non gli
aveva permesso di giocarsela fino in fondo: la grinta non gli manca sicuro, la
voglia di soffrire meno che meno.
Stefano Trisconi dovrebbe
essere carico al punto giusto, così come Giuliano Cavallo che
si è portato a casa il Licony: Giuliano in giornata se la può battagliare con
tutti, speriamo arrivi integro e pronto a giocarsi tutte le carte.
Alexander Rabensteiner si presenta con la vittoria alla 100 Porte che
ce lo ha mostrato in grande forma, mentre Andrea Macchi era
stata un po'la sorpresa dell'UTMB con una gara regolarissima fno all'ultimo.
Potrebbe sorprendere se la gara si fa dura. Dopo la MdS vissuta in prima linea
anche Paolo Pajusco ha grosse potenzialità. Da vedere su una
gara così.
Per ultimi tengo il padrone di casa Ivano Molin, che alla LUT non sgarra mai e che va sempre contato nelle posizioni calde, ed i due alfieri dello SPIRITO TRAIL TEAM Daniele Gaido e Francesco Rigodanza: il primo ha messo a posto qualche problemino patito nel 2015 ed ha dimostrato in questo inizio stagione di poter fare benissimo. E la distanza è la sua. L'altro, vabbè, lo conoscete oramai, è un pazzo scriteriato criminale che getta nelle gare cuore, anima e gioventù e spesso ne esce vincitore. La distanza potrebbe essere un incognita. Ma tanto seguirà l'istinto e si butterà a capofitto nell'avventura. Possibile sorpresa.
Per ultimi tengo il padrone di casa Ivano Molin, che alla LUT non sgarra mai e che va sempre contato nelle posizioni calde, ed i due alfieri dello SPIRITO TRAIL TEAM Daniele Gaido e Francesco Rigodanza: il primo ha messo a posto qualche problemino patito nel 2015 ed ha dimostrato in questo inizio stagione di poter fare benissimo. E la distanza è la sua. L'altro, vabbè, lo conoscete oramai, è un pazzo scriteriato criminale che getta nelle gare cuore, anima e gioventù e spesso ne esce vincitore. La distanza potrebbe essere un incognita. Ma tanto seguirà l'istinto e si butterà a capofitto nell'avventura. Possibile sorpresa.
Fonte: SpiritoTrail
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