martedì 20 dicembre 2016

L’IMPORTANZA DELLA FRUTTA SECCA



Quando ho cominciato a scrivere (quindi proprio adesso) mi sono resa immediatamente conto che forse sarebbe stato meglio prima blaterare un po’ più sul ph e sulle combinazioni alimentari. Perché non farlo? Uhm. Perché è lunedì ed è pure l’ultima settimana di Agosto e la depressione, visto l’argomento, poteva impennare oltre i limiti consentiti. Lasciamo quindi che lo stramaledetto ph – spesso responsabile di patemi d’animo e giornate tristissime coronate da frasi del tipo “ma mangio poco, corro e non riesco a buttar giù un etto!” – sopraggiunga tra qualche giorno (e mangiamoci altre tre vaschette di gelato, suvvia!). Perché scopriremo che no. Non è mangiar poco (niente di più sbagliato) e neanche “solo sano” ma anche saper abbinare gli elementi e alimenti – Eureka!

La Frutta secca – mi sia concessa l’esclamazione d’antan ma sempre attuale – “porella!” è nella stragrande maggioranza dei casi demonizzata e vista come un surplus. Questo perché nell’immaginario comune, senza girarci tanto intorno, compare un’unica visione: tavolata immensa, parenti ubriachi, zia che ti chiede “a quando il matrimonio? a quando un figlio? a quando il secondo?” (a quando l’espatrio, zietta?), panettone con mascarpone e canditi, vassoio interminabile di dolci dopo otto portate e. E ciotolone con noci, noccioline, arachidi, semi di zucca salati e tostati, mandorle glassate e impanate. Spaventa la comune capacità di ingurgitare frutta secca dopo aver immesso novemila calorie. Tutti ne siamo vittime. Anche dopo aver chiaramente espresso il proposito davanti a tutti di non voler mangiare fino a Capodanno al momento delle noccioline siamo tutti lì che ci spintoniamo, ed è incredibile come dopo tre pugnetti di arachidi e noccioline la cotoletta avanzata della nonna ci starebbe proprio bene dopo il pandoro con la crema pasticcera.



La Frutta secca – mi gioco la granita al pistacchio che sto mangiando mentre ticchetto (ahem)! – è demonizzata per questo motivo. Siamo abituati a pensare che sono alimenti “da festa” e legati alle grandi occasioni. Allo stesso modo che sono incontrollabili e ingestibili perché si ha voglia di mangiarne a chilate come le patatine chips in sacchetto (Noi di Runlovers le facciamo al microonde e senza olio! Hai visto?). Ecco, fermiamoci qui. Le patatine in sacchetto sono sì una tira l’altra ma sarebbe lo stesso se parlassimo di patate bollite? Chiaramente no. Lo stesso vale per la frutta secca. È lo stesso pensare a delle noccioline americane al naturale da sgusciare e sgranocchiare e poi al pacchetto di arachidi salatissime già pronte e belle unte? Chiaramente no. La frutta secca, intesa come al naturale, dovrebbe essere presente nella dieta giornaliera e vista come vero e proprio spuntino. La presenza di acidi grassi essenziali, vitamine e minerali e non in ultimo il potere altamente saziante e nutritivo dovrebbe incentivarci ad inserirla, senza dubbio alcuno, a colazione e merenda in primis ma anche durante i pasti principali. Le mandorle, ad esempio, nelle zuppe autunnali che ci accingiamo a prepare (evviva il cielo) sono perfette se frullate all’interno, sia per dare consistenza e sapore che per nutrimento e salute. Gli anacardi al naturale formano delle deliziose cremine spalmabili ( e i cosiddetti formaggi vegani) dal potere altamente proteico.

Sulla frutta secca e quell’essiccata (evvabbè pure sui semi. Toglietemi la tastiera subito o non so come contenermi!) ce ne sarebbero di cose da dire. Ad esempio, la frutta essiccata (tra qualche settimana qui, nelle cucine di RunLovers, azioneremo l’essiccatore e ci daremo giù di brutto! Sarà un autunno all’insegna dell’essiccamento e dello stupore generale. Si risparmia in denaro e mai in salute!) per un Runner – tanto quanto quella secca – dovrebbe essere onnipresente, soprattutto per quanto concerne lato colazione. Infatti la frutta essiccata (mele, datteri, fichi, prugne, alnbicocche, uva passa, banana e così via) contiene zuccheri concentrati (per l’assenza di acqua) ma di solo fruttosio, perfetti per l’energia pre e post corsa.

Ma – mi contengo – è lunedì e l’ultima settimana di Agosto e siamo ancora con la vaschetta di gelato in mano, lo strazio del rientro e il cambio di stagione degli armadi in arrivo. Peggiorare la situazione sarebbe sadismo.

Allora facciamo che sintetizziamo nelle:

5 cose Random e Importanti sulla frutta secca

Anacardi, Noci (del Brasile, di Macadamia etc.), Mandorle, Pistacchi, Arachidi (anche se fanno parte della famiglia delle leguminose ma vengono spesso citate nella frutta secca per proprietà. Un attimo non confondiamoci e fidati ok?), Pinoli. Micromondi dove si trova solo ed esclusivamente benessere. Ne dico un altro? Ok! Acido folico, senza contare alcuni componenti che incidono sull’umore. Combattono i radicali liberi e riducono il rischio di malattie metaboliche. L’arginina presente nelle noci ad esempio dilata i vasi sanguigni e molti sportivi le adoperano prima degli allenamenti più duri (stimola la produzione di linfociti, capaci di combattere le cellule cancerogene). Antiossidanti e betacarotene. Una lista infinita e variegata per ogni tipologia. Con le mandorle si può preparare in casa anche un delizioso latte, senza alcun tipo di zuccheri perfetto per la colazione e ottimo sostituito – senza lattosio – pre e post allenamento.

Proprietà

La Frutta secca va inserita correttamente nella dieta, proprio perché altamente energetica; questo però non deve in alcun modo influenzarne l’uso. Leggenda metropolitana vuole che sia più adatta se si segue un regime alimentare vegetariano e vegano. E perché mai? I grassi contenuti all’interno sono monoinsaturi e polinsaturi, ovvero quelli che aiutano a combattere il colesterolo. Di sali minerali, tanto quanto le vitamine, ce ne sono davvero molti e variano dal potassio al fosforo sino al calcio, al magnesio e al ferro. Contengono fibra e sono utilissimi per la stitichezza – nel senso che aumentano poi anche il volume delle feci- senza contare l’azione benefica rigenerante che hanno sul fegato. Saziano, favoriscono il transito intestinale. Chi si ciba anche di carne e pesce DEVE inserire ugualmente la frutta secca all’interno della propria dieta. Le mandorle nel pollo sono deliziose. Le noci con le pere e formaggio, pure. Un buon pesto di pistacchi per condire la pasta è perfetto e con il burro di arachidi, soprattutto fatto in casa in pochi minuti, si possono condire anche deliziosi panini (o semplicemente da spalmare su una buona fetta biscottata).

Meglio comprarla con il guscio?

La frutta secca – come tutto – sarebbe meglio acquistarla nel proprio guscio e siamo tutti d’accordo ma onestamente per i tipi di lavoro che si svolgono e per il tempo maledetto che scarseggia star lì ad aprire noci e mandorle la vedo dura qualche volta. Incentivarne all’uso sì ma scoraggiare in partenza non mi pare il caso. Andrà benissimo anche quella sgusciata che si trova in commercio (magari lì è meglio dar sempre un occhio alla tabella nutrizionale. Non sia mai che abbiano messo sali, zuccheri o schifezze assortite perché può capitare eccome). Se si ha voglia di uno snack ancora più gustoso pensare di tostarla in padella o al forno -su carta forno- e aggiungere sale e spezie non ha mai ucciso nessuno. Un conto è comprare un prodotto confezionato con sale e schifezze aggiunte. Un conto è farlo in casa, qualche volta, con del buon sale e controllandone magari la quantità e i metodi di cottura.

Ma come e quando la consumo?

La frutta secca è facilmente trasportabile: in ufficio, nel taschino dei pantaloncini con cui corriamo, in borsa e ovunque. Tirar fuori la nostre dose quotidiana e sgranocchiarla alla bisogna è quanto di più salutare, comodo e veloce si possa regalare alla nostra salute. Allo stesso modo la frutta essiccata e i semi. Fare dei veri e propri pacchettini misti di queste delizie salutari ci garantisce: sazietà, benessere e buon umore.


Fonte: RunLovers





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