La Ultra Vertical di The North Face nasce per vertical, skyrace e trail corti, anche se il nome potrebbe ingannare relegandola, a torto, a un uso riduttivo per le gare di sola salita.
La scarpa in questione è stata testata
in particolare al Trofeo Monte Chaberton, storica skyrace piemontese,
caratterizzata da una varietà di terreni notevole, salite ripide e discese
tecniche, sentieri, ghiaioni, rocce, strade bianche, asfalto (pochissimo), neve
e, per non farci mancare nulla, fango e rocce bagnate dal temporale notturno.
La Vertical si presenta larga nella
parte anteriore, lasciando ampio spazio alle dita, ma allo stesso tempo stabile
poiché fasciante sul collo del piede; l’allacciatura è abbastanza corta e
potrebbe dare fastidio nel caso venga tirata molto a chi ha l’arco plantare
accentuato, ma permette un ottimo bloccaggio. La tomaia risulta leggera e
asciuga velocemente, non fa surriscaldare il piede anche in condizioni di caldo
accentuato, non ci sono punti di pressione fastidiosi durante la flessione ad
eccezione della linguetta, morbida ma forse eccessivamente corta e che va a
premere anteriormente alla base della caviglia. È però fortunatamente più
stabile a differenza di quella della sorella per lunghe distanze, la TNF Ultra
Endurance. Piacevole la sensazione di comodità data dalla ghetta interna, la
cui funzione di fermare i detriti è però limitata. Il puntale svolge discretamente
il suo ruolo, bisogna fare attenzione alle pietre, soprattutto quando le gambe
iniziano a essere stanche, non essendo tra i più rinforzati.
Buon supporto nei traversi nonostante la
tomaia morbida grazie alla ridotta altezza da terra.
La scarpa risulta non eccessivamente
secca ma precisa, si percepisce sempre quello che capita sotto il piede ma
raramente in modo fastidioso, ovviamente questa tipologia di scarpa si addice
di più a pesi leggeri e con un minimo di tecnica di corsa corretta.
La forma della scarpa limita la rullata
classica e aiuta a correre più in spinta, essendo pensata per gare corte e
nervose. Il drop di 6 mm è un buon compromesso tra reattività, soprattutto in
piano e in discesa, e affaticamento in salita, soprattutto andando al passo.
La suola in Vibram Megagrip è
ormai una certezza sul mercato, garantendo un ottimo grip in tutte le
condizioni; il disegno specifico della Vertical inoltre permette un ottimo
scarico riguardo al fango. In discesa la tassellatura inversa sul lato esterno
all’inizio può persino creare qualche problema, in quanto ci si aspetta un
effetto “scivolata” maggiore, soprattutto su terreni cedevoli, viceversa sembra
di “piantarsi”; quando poi si prende confidenza permette di lasciar andare le
gambe anche nel tecnico, dando sempre grande sensazione di controllo anche nei
ghiaioni. Per ora risulta essere il miglior disegno provato dal sottoscritto.
Da valutare la durata della tomaia e
della suola, pur sapendo che scarpe di questa tipologia difficilmente hanno una
vita chilometrica particolarmente lunga.
In definitiva un’ottima scarpa che va
decisamente bene in ciò per cui è stata studiata, sicuramente nell’elite del
segmento.
Se vogliamo trovare dei difetti sono il
disegno estetico, preticamente uguale a tutte le altre scarpe della stessa
casa, e una sola possibilità cromatica, tra l’altro non particolarmente
accattivante, ma entriamo nella soggettività e nei gusti personali.
Pro: traspirabile, comoda, ottimo grip in salita e molto precisa in discesa e
nel tecnico.
Contro: puntale un po’ esile, calzata
probabilmente non perfetta per tutti i piedi, estetica.
Marco Goglino
fisioterapista, personal trainer,
runner, scialpinista
Fonte: TrailRunning.it
Nessun commento:
Posta un commento