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martedì 4 luglio 2017

MARATONA DEL CIELO – SENTIERO 4 LUGLIO 02 luglio 2017



Eccomi qua, non mi era bastata l’esperienza del Kima l’anno scorso, ci sono ricascato ancora, mi sono iscritto di nuovo ad una Skaymarathon di quelle belle toste, la Maratona del Cielo - Sentiero 4 Luglio.

È vero, le Skyrace e le Skymarathon sono le gare che preferisco, perché si sale in alto, perché sono estremamente tecniche, perché si corre quasi sempre sui sassi e le rocce, si percorrono tratti attrezzati…. in queste gare i sentierini nel bosco con il fondo bello ammortizzato dagli aghi di pino dove non ti fai male ai piedini te li scordi!!!

L’unico inconveniente…. la maggior parte dei concorrenti hanno almeno 20 primavere meno di me e sono tutti “petardi” che vanno in salita a velocità fotonica e corrono in discesa zompettando sulle rocce a 3 minuti al kilometro…. Quindi l’imperativo è far in modo di salvare un minimo di dignità sportiva e concludere la gara possibilmente intero!!!

La Maratona del Cielo ha fama di essere una gara estremamente impegnativa e tecnica…. molto ambita dai professionisti del settore, oggi al via infatti c’è anche Marco De Gasperi e Tadei Pivk; pertanto devo cercare in qualche modo di non essere rispedito a valle già al primo cancello orario e, in caso dovessi superarlo, cercare di tagliare il traguardo entro il tempo limite per essere inserito in classifica, il che, visti i ritmi da bradipo che mi contraddistinguono, non sarà facile…. però, come dico sempre, non sono venuto qua per smacchiare il collo alle giraffe e quindi si va!!!

Ore 06.45 in punto si parte…. il primo tratto per uscire dal paese è su asfalto in salita…. questi sono i tratti che preferisco perché riesco ad esprimere al meglio la mi agilità e la tecnica di corsa…. credo che il pubblico presente stia ancora ridendo chiedendosi chi caxxo mi ha permesso di partecipare ad una gara del genere!!!

I primi davanti segnano già ritmi stratosferici…. io mi metto dietro e controllo le retrovie…. la mia strategia di gara oggi è controllare gli avversari nella prima parte del percorso e scatenarmi nella seconda metà, dove la mia innata velocità e leggiadria in discesa mi permetterà di recuperare sicuramente!!!

In breve lasciamo le ultime case e raggiungiamo il bosco, inizia la salita, da adesso si sale praticamente sempre, una bella tirata su verso il cielo per arrivare ai 2750 mt della cima del Monte Sèllero.

Sbuffo come una vecchia locomotiva, non riesco ad ingranare, ho le gambe di gomma… forse negli ultimi giorni passati in ferie a Vienna ho esagerato un po’ troppo con birra e würstel, più birre che würstel…. ma si sa…. per un atleta i carboidrati sono fondamentali!!!

Il terreno man mano che saliamo diventa sempre più tecnico, anche nei tratti in falsopiano a mezzacosta si fatica a correre per il fondo accidentato, però stringo i denti e continuo a salire…. Tra l’altro, in pieno stile Skyrunner, ho lasciato a casa anche i bastoncini, perché fa tanto fico correre senza, e adesso sto imprecando e mi maledico per non averli portati.

Ecco finalmente troviamo la neve, non vedevo l’ora!!! Si inizia ad intravedere anche la cima del Sèllero, la salita è sempre più ripida tanto che in alcuni tratti ci si aiuta con le mani…. gli organizzatori per facilitare la salita hanno gradinato la neve…. ansimando da paura arrivo in cima…. sono dentro al cancello di ben 15’, è qua scatta il gasamento selvaggio, mi autoconvinco di essere uno Skyrunner e che posso farcela!!! In cima raggiungo anche Alberto mentre Massi non si vede ancora.

Breve sosta, qualche scambio di battute con i meravigliosi volontari e addetti del Soccorso Alpino e si inizia a scendere…. terreno subito tecnico, discesa ripida, in breve arrivo al primo tratto attrezzato e giù dritto…. la concentrazione è al massimo, questa parte del percorso va affrontata con sicurezza non puoi sbagliare perché uno scivolone o un appoggio messo male potrebbe costare caro!!!

Ad un certo punto si sale lungo un canalino attrezzato, la vista tutto intorno è spettacolare, solo rocce, cime innevate e vallate che fanno sognare…. in questo ambiente dove non si vede un filo d’erba sento dei campanacci che suonano…. il primo pensiero è: ci siamo l’unico neurone che avevo è andato…. ho le allucinazioni da carenza di ossigeno…. possibile che ci siano pecore o capre quassù???

Esco dal canalino, aggiro uno spuntone e arriva la conferma…. non sono in stato confusionale…. breve tratto in salita ripida da scalare su roccette completamente ricoperte di merda, credo di capra, dove ovviamente il passaggio di quasi tutti i concorrenti aveva creato una poltiglia spalmata ovunque…. bello essere nelle retrovie…. eh si…. ma anche questo è Skymarathon!!!

Ancora qualche breve tratto in salita, ancora qualche tratto in saliscendi e finalmente raggiungo l’ultima cima, il Piz Tri, da adesso 10 km e 1400 m di dislivello in discesa, giù dritti fino a Santicolo e quindi allo striscione d’arrivo.

Sono assieme ad Alberto, guardiamo l’orologio…. possiamo farcela a tagliare il traguardo entro il tempo limite. Iniziamo a scendere come forsennati, vogliamo assolutamente chiudere questa gara fantastica prendendoci il nostro meritato posto in classifica, anche se dovessi essere l’ultimo per me sarebbe comunque una grande soddisfazione!!!

Scendiamo veloci senza mai una sosta, la stanchezza si fa sentire, ma stringo i denti, Alberto l’ho lasciato andare aveva una marcia in più…. finalmente le prime case, sono in paese, arranco sbavando sul ciottolato, è rimasto ancora qualche paesano, sfinito dalla lunghissima giornata, a fare il tifo lungo il rettilineo d’arrivo…. il gonfiabile, taglio il traguardo, per poco non stramazzo al suolo…. Alberto arrivato poco prima di me mi dice…. ce l’abbiamo fatta!!!

Sono dentro il tempo limite, e non sono nemmeno l’ultimo…. sono riuscito a chiudere questa gara estremamente tecnica, estremamente dura, estremamente bella…. sono estremamente soddisfatto…. e con tutti questi estremamente chiudo questo racconto che sta diventando estremamente lungo.

Due belle birre gelate, il tempo di stringere la mano al mito dello Skyrunning Fabio Meraldi, e via a casa, dopo questa giornata di sport da no dimenticare.


Marini Massimo



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