GARMIN FENIX 5X, LA NOSTRA
OPINIONE SULLE FUNZIONI DI NAVIGAZIONE
Non è passato nemmeno troppo tempo da quando Garmin decise di
aggiungere alla sua storica serie di modelli Forerunner un nuovo prodotto, il
Garmin fenix. Ho utilizzato il passato remoto semplicemente perché (poco meno
di) cinque anni sono un tempo estremamente lungo in tecnologia. Non sappiamo se
l’introduzione sul mercato fosse per rispondere al lancio del Suunto Ambit, ora giunto alla terza versione. Di certo la navigazione in
montagna, sui sentieri e nei trail era una richiesta importante del mercato
podistico. E in effetti storicamente la più grande
differenza tra la serie Garmin fenix e Forerunner è stata la funzionalità di
navigazione. Ma solo
pochi distratti del web non si sono accorti che a partire dal fenix 3, alle funzioni di navigazione si sono accostate anche quelle
sportive. Ne è la riprova il fatto che tutte le funzioni avanzate running
dell’allora neonato Garmin 630 sono state aggiunte anche al fenix 3 e al fenix 3 HR. A
complicare la situazione, nel 2017 al Garmin Forerunner 935, la cui recensione
dettagliata su questo blog è prevista nei prossimi giorni, sono state aggiunte
funzioni interessanti di navigazione. Non dimentichiamoci che quest’ultimo è
stato chiamato da alcuni fenix 5P, il fenix di plastica. Per
una mente semplice, un gran casino.
Perché quindi comprare il fenix 5? Quali sono le funzioni uniche,
disponibili soltanto sul top di gamma Garmin, il fenix 5X? A cosa servono? Ma
sono davvero utili? L’orologio può essere considerato un compagno fedele per la
corsa in montagna? Per rispondere a queste domande, abbiamo chiesto a Francesco Puppi, atleta di caratura internazionale appena giunto sesto al campionato italiano di
corsa in montagna, di
aiutarci nella recensione del Garmin fenix 5X. Abbiamo testato tutte le funzioni, sebbene solamente in Valle Olona, non in montagna. È il nostro primo test congiunto, a cui ne
seguiranno altri. Purtroppo non ho esattamente preparato “uno script”, come
avrei dovuto, ma alla fine il risultato è stato interessante.
Potremmo chiedere a cento amanti del trail, ma alla domanda su
quali siano le funzioni importanti per la montagna otterremmo sicuramente
quattro risposte: la durata della batteria, le mappe per navigare, la
possibilità di seguire un percorso predefinito e l’altimetro barometrico. Le
discuteremo nel seguito, per chi fosse interessato solo a leggere alcune parti,
ecco la divisione in sezioni:
Ma prima una doverosa premessa.
FENIX
5X E L’APP TRAIL RUNNING
Come spiegato nella recensione
del fenix 5, Garmin ha attivato le cosiddette App per gestire tutte le
tipologie di allenamenti dell’amatore sportivo. Le App hanno l’obiettivo di
configurare il comportamento dell’orologio, mostrando determinati campi,
schermate e avvisi personalizzabili. Nelle App sono aggiunte anche funzioni
specifiche per la tipologia di sport che si sta praticando.
App Trail Running. Garmin suggerisce di utilizzare per il fenix 5X in ogni escursione
o corsa in montagna l’App Trail Running, appositamente dedicata a questa tipologia di allenamento. Una
volta selezionata, l’utente visualizza la schermata standard con distanza,
tempo e passo medio, e con un po’ di pazienza si potranno configurare a
piacere. Come consiglio prima di partire per la corsa, sarebbe opportuno
sincronizzare il dispositivo con lo smartphone per permettere di velocizzare la
ricerca dei satelliti, ricerca comunque immediata anche dopo aver cambiato
provincia o nazione. Per il continente invece il tempo di attesa risulterà
leggermente superiore, ma non sarà un grosso problema per i più. Cinque secondi
e siamo pronti a partire per la nostra breve uscita in Valle Olona.
Avvisi. L’App consente di attivare diversi avvisi, in funzione del
raggiungimento di un determinato evento: una frequenza cardiaca, una cadenza,
un determinato valore di passo, un certo tempo o distanza, o il consumo di
calorie. Questi avvisi non sono utili in allenamento in pista o strada, ma per
un’escursione in montagna di diverse ore varrebbe davvero la pena attivarli.
Potremmo in effetti configurare il Garmin per visualizzare un messaggio
“mangiare” ogni 90 minuti e bere ogni 30. L’App consente di configurare un
avviso anche in caso di avvicinamento di un punto di interesse o di una
determinata quota minima e massima, di un’ascesa o discesa. A Francesco tutti
questi avvisi sono sembrati insoluti, soprattutto perché il fenix 5X continuava
a suonare o vibrare in ogni momento, si veda più sotto.
Avviso
per dislivello. Tra le diverse funzioni a disposizione, ne esiste una
molto utile ma poco usata nei trail. Si chiama avvisi di ascesa e discesa per
dislivello e consente di valutare automaticamente la discesa e ascesa
verticale. Per esempio, si potrebbe richiedere che il GPS ci avvisi quando
abbiamo raggiunto una determinata ascesa. Nella nostra configurazione saremmo
avvisati al superamento della quota massima di 1.000 metri e a ogni 150 metri
di dislivello positivo. L’infografica descrive come configurarlo sull’orologio.
Auto Climb. Nella configurazione è attivabile anche la funzione Auto Climb.
È semplicemente uno strumento che consente di cambiare schermata nel
momento stesso in cui si affrontano salite. Lo schermo da chiaro su lettere
nere si convertirà in scuro su scritte bianche, si potranno configurare campi
supplementari, per esempio la velocità verticale, espressa in metri
all’ora è un parametro interessante per chi corre in montagna, oltre ovviamente
alla potenza, nel caso si possedesse Stryd. Ma come tutti i parametri
fisiologici o di velocità, bisognerebbe poterli analizzare in dettaglio. Per
esempio, Francesco mi ha chiesto durante la corsa: per quanto tempo potrò
correre a 400w in salita? Per la risposta completa, leggere la recensione di Stryd, per quella veloce… pochi secondi!
Fatta la premessa sull’App, vediamo le principali funzioni del
fenix 5X legate alla navigazione, iniziando dall’altimetro barometrico.
ALTIMETRO GARMIN FENIX 5X
Così come nel precedente
modello fenix 3, grazie all’utilizzo dell’altimetro incorporato, il fenix 5
consente di misurare abbastanza precisamente la quota e il dislivello. Queste
informazioni possono essere inserite anche manualmente, avendo a disposizione
l’informazione dell’altimetria del punto di partenza. Il sistema consente di
visualizzare dati barometrici, oltre alla temperatura, rilevata da un
termometro interno (sarà sicuramente sovrastimata a causa del contatto con il
polso). Come già descritto nella recensione principale, sarà possibile
visualizzare immediatamente l’evoluzione della pressione e temperatura delle
ore precedenti. Infine, sono presenti una bussola magnetica a tre assi e un
giroscopio, per migliorare il dato Ultratrac, si veda sotto per il dettaglio.
Avviso temporale. Una funzione decisamente interessante, già presente nel fenix 3, è
la possibilità di impostare nel relativo Widget del Barometro un avviso in caso
di possibile presenza di un temporale, determinato sulla base del cambiamento
della pressione atmosferica. Ciò chiaramente potrebbe essere utile durante
un’escursione in montagna e l’avviso consiglierebbe il ritorno alla base.
Velocità e Distanza
3D. A partire dal fenix 3, è
stata aggiunta una funzione interessante per chi corre in montagna. Cosa sarà
mai la velocità 3D? Lo si può capire con un esempio estremo: camminando su un
pendio molto irto, diciamo con un 50% di pendenza, coprendo una distanza orizzontale di
due metri, saliremo di un metro verticalmente. Il fenix 5X calcolerà la distanza verticale sulla
base dell’altimetro barometrico che indicherà una quota di un metro superiore.
Ovviamente la “vera” distanza percorsa sarà la radice quadrata di 2 metri,
ossia circa 1,4 metri. Il sistema calcolerà 1 metro senza l’attivazione del 3D
e 1,4 con. Stesso discorso vale per la velocità. Dato però che in situazioni
reali le pendenze sono “leggermente” meno ripide, forse non vale la pena
attivarla, anche se funziona bene, grazie all’altimetro barometrico del fenix
5X. Noi abbiamo preferito misurare la potenza in salita, ma in sintesi questa
funzione è equivalente alla misurazione di potenza in salita, perché cerca di
equipararsi alla velocità in piano. Da esplorare per chi non abbia ancora
comprato il misuratore di potenza Stryd.
Calibrazione.
Una nota a margine per chi si appresta a correre in montagna. Suggeriamo, prima
di partecipare a qualunque gara o escursione trail, di calibrare sempre la
bussola e il barometro via GPS. Sarebbe ancora meglio farlo conoscendo la quota
di partenza sul livello del mare. Questo piccolo accorgimento permette di
partire da un dato “certo” e consente all’altimetro una migliore stabilità di
misurazione.
DURATA DELLA BATTERIA DEL FENIX 5X
Ma quanto dura la batteria del
fenix 5X? Non sono passati nemmeno cinque minuti da quando abbiamo iniziato a
correre e Francesco a bruciapelo mi pone questa domanda. Gli vorrei fare una
piccola lezione, ma ci siamo incontrati da meno di mezz’ora e mi limito a
rispondere: “tantissimo”. In realtà, la vera risposta sarebbe “dipende”. Quale
metodo di registrazione dati state utilizzando? Avete attivato il Glonass?
State salvando i dati ogni secondo? Avete collegato lo smartphone e quindi il
Bluetooth? E l’activity tracker? La seguente infografica mostra le principali
differenze tra le diverse modalità, ma la sintesi del manuale del fenix 5X è
relativamente chiara: a) fino a 12 giorni in modalità smartwatch, ossia senza
GPS, b) fino a 20 ore in modalità GPS, c) fino a 50 ore in modalità di
risparmio energetico della batteria UltraTrac.
Nella nostra
esperienza, attivando lo smartwatch e correndo 10-13 ore a settimana, il
dispositivo resta carico tutta la settimana, molto difficilmente di più. Chiaramente alcune configurazioni potrebbero allungare di
qualche ora la durata della batteria, per esempio la disattivazione del
Glonass. A ogni modo, questa “limitazione” non è veramente tale per chi
partecipa a una maratona e nemmeno a una ultramaratona di 4-5 ore. Ma
correre oltre le 10 ore significherebbe correre il rischio di vedere spegnersi
l’orologio durante la gara. Come fare quindi? Garmin offre due soluzioni.
1) Ultratrac. È la modalità suggerita da Garmin per chi corre gli ultratrail e
le ultramaratone. L’Ultratrac salva i dati meno frequentemente, scrivendo sulla
memoria del dispositivo soltanto a un intervallo prefissato: ogni quindici
secondi, ogni minuto ecc. Sembra una soluzione ideale, ma con l’Ultratrac il
fenix 5X “collega i puntini”. E lo fa esattamente come facevamo da piccoli, con
delle rette. Di conseguenza, se la corsa ha molte variazioni di percorso, la
stima della distanza complessiva e della media complessiva potrebbe risultare
compromessa. Utilizzando quindici oppure venticinque secondi come
registrazione, si ottengono risultati accettabili. Se doveste aumentare il
tempo di salvataggio a un minuto, potreste trovarvi severamente sottovalutata
la vostra prestazione. Immaginate per esempio di correre in pista e capirete
immediatamente il limite di questa funzione. Di quanto aumenta la durata della
batteria? Anche di due volte e mezzo, con un tempo di un minuto per il
salvataggio dati.
2) Ricaricare
l’orologio durante la corsa. Storicamente,
i podisti che partecipano a trail run molto lunghi, sopra i 100 km o
addirittura le 100 miglia, hanno l’abitudine di ricaricare il GPS durante la
corsa. E a pochi per ora piace utilizzare il metodo Ultratrac, si preferisce
avere quanto offerto da Garmin come standard, ossia la rilevazione al secondo.
Il problema di tutti i modelli del fenix 5 è che l’alloggiamento della ricarica
è proprio attaccato al polso e la ricarica avviene agganciando il cavo
perpendicolarmente al GPS. Risulta quindi impossibile tenere il GPS al polso. Il
podista amatore potrebbe in tal caso metterlo in tasca o nello zainetto, oppure
l’alternativa sarebbe quella di passare a un altro modello Garmin con ricarica
orizzontale, per esempio il Garmin 735, che però non possiede il barometro
altimetrico, oppure il Garmin 920XT, che però non ha il sensore ottico di
frequenza cardiaca.
In sintesi, la
batteria dura almeno dieci ore. Per chi deve correre ventiquattro ore di fila,
non esiste una soluzione ideale, però Garmin offre tante scelte a disposizione, si tratta soltanto di capirle e scegliere quella più adatta. Il
fenix 5X potrebbe essere la soluzione per correre un’ultramaratona, io l’ho
fatto alla Wings
for Life 2017, ma per
gare più lunghe bisogna accettare dei compromessi.
TRAIL RUNNING E FENIX 5X
Per non perdersi in montagna è
prassi seguire un percorso predefinito. I navigatori moderni consentono proprio
di creare un percorso via Internet, oppure di copiarlo da uno già esistente, di
caricarlo sul dispositivo e quindi di utilizzarlo come riferimento durante la
corsa. Semplice, lineare e chiaro. Ma il fenix 5X spinge il concetto a un altro livello, poiché
sull’orologio sono precaricate le mappe topografiche. Sugli altri dispositivi
Garmin, fenix 5 e 5S, invece, l’unico strumento a disposizione per la
navigazione sarà soltanto l’indicazione di un possibile percorso schematizzato,
molto simile a quello già visto sul fenix 3. E sul fenix 5P, pardon, Garmin
Forerunner 935? Stesso schema degli altri due orologi.
Creazione del
percorso. La
creazione del percorso si effettua in pochissimo tempo, attraverso Garmin
Connect, con qualche click del mouse. Personalmente è una funzione che utilizzo
sporadicamente: in allenamento quando visito nuove città, in gara nel caso
dovessi seguire un ritmo predefinito. Basterà cercare un percorso già esistente
e aggiungerlo alla lista di quelli attuali. Con Connect anche il trasferimento
sul fenix 5X è un gioco da ragazzi e in pochi secondi saremo pronti a correre
seguendo il nuovo percorso. È possibile anche inserire dei waypoint, configurare nomi e aggiungere ulteriori dati agli stessi. Tutto
questo consentirà di ottenere immediatamente lunghezza, altimetria e dislivello
totale del percorso configurato. Si noti che il waypoint si potrà salvare anche
durante la corsa e non soltanto a tavolino.
Con Francesco il percorso era prestabilito, non ci eravamo
accordati precedentemente su come avremmo corso, quindi abbiamo usato la
ciclabile della Valle Olona. La
mappa a disposizione di tutti i modelli Garmin fenix si attiva premendo il
pulsante UP. Ciò consentirà di visualizzare in maniera precisa le diverse
mappe. Francesco giustamente si è lamentato che la mappa fosse abbastanza lenta
nell’aggiornamento dati e che soprattutto lo schermo sia relativamente piccolo.
Con un po’ di pazienza e tempo a disposizione si notano tre piccoli cerchi in
alto a destra, che indicano le possibili modalità di visualizzazione del fenix
5X: con il tasto start/stop si alternano, up/down consentono di passare allo
zoom, oppure allo spostamento orizzontale e verticale. Francesco si è
implicitamente lamentato che i pulsanti non fossero esattamente leggibili: al
mio commento “premi up”, “premi back”, mi ha risposto che non si leggono distintamente.
Dopo dieci minuti dall’inizio della corsa, mi sono reso conto di aver
dimenticato un piccolo corso di base a Francesco. Rimedio ora, sintetizzando i
diversi tasti nell’infografica allegata.
Navigazione del
percorso. La
navigazione del percorso è molto più intuitiva della visualizzazione, il fenix
5X mostrerà la vostra posizione attuale e un piccolo schema del percorso da
seguire, informandoci sul possibile cambiamento di direzione. “Ma perché
continua a suonare?”, chiosa il giovane podista. In effetti sul 5X è stata
attivata una funzione che consente di capire quando girare senza
necessariamente dover visualizzare lo schermo. Una piccola vibrazione informerà
degli eventuali cambiamenti di direzione, mentre una freccia rossa indicherà la
direzione da seguire. Durante la corsa, il sistema vi informerà immediatamente
se siete finiti “fuori strada”. E il fenix 5X è estremamente più preciso dei
suoi fratelli minori: sarà l’unico, grazie alle mappe topografiche, a conoscere
dove vi troverete esattamente. E il solo GPS in grado di contestualizzare il
dato a disposizione: saprà se vi trovate su una pista ciclabile, magari in
controsenso e quindi vi indicherà in che direzione andare. Per il fenix 5 o il
Forerunner 935 la situazione è diversa. Se vi troverete contromano, oppure in
un sentiero senza via d’uscita, l’orologio non vi indicherà di tornare
indietro. Ovviamente questo non sarebbe un problema se il file del percorso
sarà stato scaricato correttamente. Certo è che in caso d’errore il fenix 5X
saprà indicarvi strade alternative, rispetto al percorso iniziale.
Ulteriori funzioni. Finora il fenix 3 aveva una funzione Trackback per tornare alla
partenza seguendo lo stesso percorso o comunque in linea retta. Questa funzione
è stata confermata nel fenix 5 e migliorata nel fenix 5X, perché le mappe
consentono non soltanto di seguire il percorso iniziale, ma anche quelli
offerti dalle mappe. Per noi una funzione vitale, non soltanto in montagna, ma
anche in città. Il fenix 5X, così come i suoi fratelli minori, consentono di puntare
l’orologio verso una
determinata destinazione, come un rifugio oppure una cima. Non l’abbiamo
testato con Francesco anche perché non ci eravamo persi e c’erano quasi trenta
gradi, ma utile in caso di nebbia o di tempo inclemente.
Percorso
predefinito. Francesco
si è rivelato molto curioso e a fine allenamento mi ha chiesto: “Ma puoi
decidere di seguire anche il percorso che abbiamo appena fatto?”. Ovviamente sì
e il GPS imposterà l’allenamento come se fosse una sorta di gara, in cui il podista
cercherà di competere con sé stesso. Garmin attiverà una sorta di “virtual
partner” evoluto e mostrerà ritardo o anticipo rispetto alla corsa precedente.
PERCORSO ROUND-TRIP
Ma la vera novità del fenix 5X,
forse non per la montagna, ma sicuramente adatta a chi corre in posti diversi e
variegati come me, è la possibilità di correre su un percorso “Round-trip”,
ossia ad anello. Basterà indicare al fenix una tipologia di corsa, che
influenzerà il risultato del percorso suggerito, una distanza indicativa e una
direzione che si vuole seguire. Il dispositivo visualizzerà “immediatamente”
tre diverse alternative di percorso ad anello, con relativa cartina altimetrica
e mappa. L’attesa non è nemmeno così lunga: scegliendo una dozzina di
chilometri, otterremo i tre percorsi in quattro o cinque minuti. Tutto sarà più
veloce, più corto sarà il percorso richiesto, e più lontano ci troveremo dalle
città. Lo abbiamo provato talmente tante volte in questi due mesi, avendo
viaggiato in vari posti in Europa (Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Germania,
Polonia… solo per citare i viaggi delle ultime cinque settimane). La nostra
sensazione è che funzioni davvero bene, non soltanto nelle grandi città
(Madrid, Barcellona, Parigi…), ma anche nelle campagne (nella periferia di
Anversa, per esempio). Si riescono a vedere diversi paesaggi che altrimenti si
perderebbero, correndo normalmente. Ci è capitato però che l’orologio non fosse
in grado di calcolare correttamente un percorso, ciò tipicamente succede vicino
agli aeroporti, dove il percorso circolare non sempre è possibile. Per esempio
a Varsavia, al terzo tentativo abbiamo optato per il vecchio sistema: correre
in maniera lineare e tornare indietro per essere puntuali al primo meeting.
Ma è sicura come
opzione? Ovviamente
sì, a Madrid abbiamo avuto qualche difficoltà quando il 5X ci indicava di correre
contromano, ma in nove casi su dieci abbiamo avuto la possibilità di
correre senza preoccuparci del traffico, anche perché tipicamente il
dispositivo era in grado di seguire le piste ciclabili presenti sul territorio.
Con Francesco l’abbiamo testata solamente a fine allenamento, richiedendo
un’uscita di 15 km. Il risultato è mostrato nell’infografica, dove si noterà
che i percorsi sono variegati e che la lunghezza sarà approssimativamente equivalente a quanto richiesto.
Mappe. Un capitolo importante è legato alle mappe. La vostra
navigazione sarà migliore, più affidabile sarà la mappa a disposizione. Sul
fenix 5X sono caricate delle mappe europee predefinite, ma in alcune situazioni
un utente sarà più interessato ad avere un dato più specifico. Quali mappe
esistono? Sicuramente tutte le mappe topografiche delle principali capitali
europee, ma anche quelle dei trail. Alcune sono gratuite, altre a pagamento.
Per esempio, la versione meno costosa di quelle dei trail, per la parte
orientali delle Alpi, chiamate BirdEyes, costano 30 euro. Esistono altre
opzioni sul sito Garmin, che vi invitiamo a controllare. Ovviamente le mappe
standard sono gratuite, ma quelle a pagamento dispongono dei percorsi trail più
dettagliati. Come indicato nell’infografica, alcune mappe sono già disponibili
di default. Attenzione a disattivare alcune mappe nel caso in cui siano
relative alla stessa area geografica.
PUNTI D’INTERESSE E FENIX 5X
Un’altra funzione davvero unica per il fenix 5x è la possibilità
di correre in direzione di uno specifico punto d’interesse. Se sembra a prima
vista una funzione inutile, potreste pensare che durante una corsa o
semplicemente in un lungo abbiate bisogno di cercare un rifornimento, oppure
qualcosa da mangiare. Vi potrebbe servire sia se state correndo, sia durante
un’escursione in montagna. Un’altra opzione, nel caso di viaggio di lavoro,
sarebbe la possibilità di andare a vedere un particolare monumento della città.
Ho testato la funzionalità con il mio capo americano che voleva assolutamente
vedere l’Arena
di Verona. Don’t
worry, boss: ci arriveremo in quindici minuti, anche correndo lentamente. Senza
i punti d’interesse non sarei stato in grado di rispondere, a meno di tirare
fuori un iPhone, ma alle sei del mattino non si è così lucidi. Il vantaggio di questa funzione è che non richiede
l’utilizzo di un telefono né di connessione a Internet: è stata semplicemente
trasferita la funzione sui vecchi dispositivi Garmin per la navigazione con
l’auto.
Around me. Non tanto per la corsa, ma quanto per shopping o per turismo,
esiste la possibilità di vedere quali siano i punti d’interesse vicini a noi.
L’abbiamo usata a Parigi dopo la maratona. Non avendo avuto uno smarphone
post-gara, per capire come tornare al metrò più vicino, ho interrogato il fenix
5X che mi ha portato alla fermata più vicina. Senza tediare troppo il lettore,
ci sono funzioni per limitare la selezione a un determinato quadrante dei punti
d’interesse, per chi fosse interessato. Ma quanti lo saranno veramente?
Tutto sommato i punti d’interesse sono relativamente utili a chi
corre, molto di più a chi cammina o compie delle escursioni in montagna. Senza
dimenticare però che uno smartphone offre esattamente le stesse funzioni, su
uno schermo decisamente più grande. Personalmente li utilizzerò a fine mese per
le ripetute in Piazza Rossa a Mosca.
L’OPINIONE DELL’ATLETA FRANCESCO PUPPI
E cosa ne pensa Francesco? Qui di seguito le sue impressioni a
caldo, nel post-allenamento.
Ho avuto modo di testare il
Garmin fenix 5X durante un allenamento di circa 1h15′ per 18 km con
Massimiliano “Massi” Milani, che mi ha portato a conoscere i suoi percorsi in
Valle Olona. Abbiamo corso prevalentemente sulla ciclabile lungo il fiume, che
alterna tratti di asfalto ad altri sterrati, brevi salite, qualche singletrack
e pochi attraversamenti ben segnalati. Con l’aiuto di Massi, ho volutamente
provato il GPS senza prima informarmi sui dettagli dell’utilizzo, in modo da
poter fornire un giudizio il più possibile obiettivo, valutare le
caratteristiche e apprezzarne l’intuitività d’uso. La mia recensione si
limiterà alle sensazioni provate in questo unico test, integrate dalle specifiche
fornite da Garmin sul fenix 5X disponibili sul sito e dal riepilogo dei dati
dell’allenamento su Garmin Connect.
Prime impressioni. Il Garmin
fenix 5X è un orologio curato nei minimi dettagli, a cominciare dall’estetica:
ha un aspetto molto più casual e meno “sportivo” rispetto alla maggior parte
dei GPS, e potrebbe benissimo essere considerato un accessorio al pari di un
paio di Ray-Ban. La prima caratteristica che si avverte indossandolo è il peso:
98 g che si sentono, per chi come me è abituato a orologi o GPS di livello
decisamente inferiore, ma molto più leggeri. Durante la corsa, specialmente
all’inizio, ho potuto avvertire l’inerzia dovuta al peso aggiuntivo sul polso
destro a ogni oscillazione del braccio, anche se questa sensazione tende progressivamente
a scomparire. Il sensore ottico per il cardiofrequenzimetro richiede che il
cinturino sia piuttosto stretto, cosa che mi ha causato qualche piccolo
fastidio e che comunque potrebbe dare problemi se avete un polso
particolarmente magro.
L’utilizzo, se dovete
“solamente” (!) correre, è molto semplice e intuitivo: la visualizzazione delle
diverse schermate di allenamento è immediata, il display è grande e ben
leggibile. È possibile impostare diversi rilevamenti, Auto Lap e notifiche di
cui veniamo avvisati tramite una vibrazione dell’orologio oppure con un “bip”.
Il pace può essere visualizzato sia come velocità media che istantanea;
un’utile (e più accurata) informazione rispetto alla velocità istantanea è il
“configurable pace”, cioè la velocità media calcolata su un intervallo di tempo
prescelto (per esempio 10”).
Ho apprezzato molto il dato
sulla potenza che è possibile visualizzare sull’orologio grazie ai dati inviati
dal footpod di Stryd, da applicare su una scarpa con un semplice sistema
di aggancio. Provando a effettuare qualche allungo in salita o in pianura, è
possibile conoscere in tempo reale la potenza espressa a diverse intensità di
corsa e su diversi terreni.
fenix 5X e la navigazione. Per quanto riguarda la navigazione, ho riscontrato qualche
problema nel caricamento delle mappe. Una volta disponibili sul display, non
sempre è immediato distinguere strade, sentieri ed elementi topografici:
potrebbe essere necessario rallentare l’andatura, ma questo probabilmente è
solo dovuto alla mia scarsa esperienza. Dopo 18 km di corsa, la differenza di
misurazione tra il fenix 5X e il mio Polar M400 è di 100 m (rispettivamente 18,02 km e 18,12
km misurati). La cadenza di passo misurata è esattamente la medesima (178 passi
al minuto), mentre il dislivello effettuato (elevation gain) registra una
differenza percentuale importante (117 m per il fenix, 180 m per il Polar,
oltre il 50% di differenza). Tendo ovviamente a considerare più accurato il
dato del fenix, che integra i dati topografici con quelli dell’altimetro
barometrico non presente nel Polar M400.
Sintesi dell’allenamento. Al termine dell’allenamento è semplice accedere al riepilogo dei
dati registrati, tra cui anche il calcolo del tempo di recupero, training
benefit e VO2max. Sulla piattaforma Garmin Connect, alcuni parametri
interessanti da visualizzare sono il ground contact time (per esempio,
valutarne la variazione in funzione di salite, discese e soprattutto del ritmo:
su 1 km corso a 3’10” il tempo di contatto con il suolo è in media 175 ms, a
4’00” al km è circa 215 ms, nel mio caso), e la leg spring stiffness
(disponibile di nuovo grazie al sensore Stryd), che misura la rigidità, nel
senso di forza, durezza ed efficienza, di muscoli e tendini delle gambe. Una
maggiore LSS può indicare un miglioramento nell’economia di corsa, proprio come
una molla più rigida può accumulare più energia elastica a parità di
allungamento.
Round Trip Creator. Da
ultimo, Massi mi ha mostrato come impostare il “Round trip course creator”, che
forse è la funzione più sorprendente e che fa salire davvero molto il mio
entusiasmo per questo GPS. Impostata una distanza per l’allenamento che
vogliamo sostenere, l’orologio è in grado di calcolare e proporre nel giro di
due o tre minuti tre diversi percorsi ad anello lungo strade, sentieri e
ciclabili adatti alla corsa (soprattutto con poco traffico, su strade
percorribili!), mostrarci la mappa e guidarci nell’itinerario! Funzione davvero
utile per chi si trova spesso a correre in luoghi che non conosce. Le
valutazioni del fenix 5X vanno fatte anche prendendo in considerazione il
prezzo (750 euro), non proprio accessibile a tutti: tuttavia è un orologio
completo, preciso e estremamente ricco di dettagli.
Sintesi di Francesco. Basandomi sulla mia esperienza di atleta, ritengo che la quantità
di informazioni che il fenix può fornirmi durante i normali allenamenti sarebbe
decisamente superflua e non sfrutterei che in minima parte le sue potenzialità.
Per allenarmi e gareggiare ho bisogno di un GPS più leggero, snello e agile.
Tuttavia, sarebbe interessante approfondirne le funzioni e utilizzarlo in
ambiente di montagna. Inoltre, capisco che mi aiuterebbe molto valutare lo
sviluppo temporale dei parametri e degli indici di corsa forniti dal fenix in
funzione dei miglioramenti e della mia crescita atletica. Ringrazio Massi per
la sua disponibilità e per avermi dato la possibilità di provare un GPS così
completo e innovativo.
CONCLUSIONI E APPROFONDIMENTI
Il Garmin fenix 5X è davvero un
orologio eccezionale, esteticamente molto bello, da usare in qualunque
occasione, anche con giacca e cravatta. Per quanto concerne gli allenamenti e
soprattutto quelli svolti in montagna o sui sentieri, il dispositivo ha funzionalità
uniche, un software e hardware superiori al miglior concorrente. La
visualizzazione delle mappe è abbastanza utile, ma lo schermo a disposizione è
sicuramente più piccolo rispetto a quanto offerto dal più scadente smartphone
di ultima generazione. La funzione del percorso Round-Trip è davvero
eccezionale, perché consente di seguire percorsi che non sarebbero mai stati
visti altrimenti: a Barcellona ho attraversato in centro luoghi che in un anno
di lavoro nella città catalana non avevo mai notato. Certo però che il rapporto
qualità prezzo è un po’ elevato, considerando che molte opzioni del fenix 5X si
possono ottenere con un banale telefono. Se cercate un orologio che possa
offrirvi un sistema completo di navigazione, che al tempo stesso sia esteticamente
piacevole, senza ombra di dubbio avete trovato ciò che cercavate.
Ma come ha notato immediatamente Francesco dopo un minuto di
utilizzo, il 5X è probabilmente troppo pesante per gareggiare. Ma siamo davvero
sicuri che questa sia la funzione principale del fenix 5X? Quanti caricheranno
su Strava o Garmin Connect le sedute d’allenamento con il 5X? Per noi, il fenix
5X è davvero un orologio a tutto tondo, consigliato a chi voglia usarlo tutto
il giorno. Un Vice Presidente della mia azienda, con un Panerai al polso, mi ha
recentemente detto: “Finalmente ti sei comprato un orologio serio”, una
promozione completa! Se dovete gareggiare per il Personal Best, vi suggeriamo
invece di optare per il Forerunner 935, di cui tra pochi giorni troverete la
nostra recensione.
Fonte: The running pitt
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