LE SALITE BREVI
Un
mezzo di allenamento che si usa praticamente per ogni disciplina dell’atletica
sono gli sprint in salita. Le distanze proposte vanno in genere dai 60 ai 200 metri . Gli sprint
devono essere eseguiti su pendenze aspre che potremmo identificare nel range
che va dal 10 al 15%. Questo è necessario perché nelle salite brevi è
importante il massimo coinvolgimento della forza muscolare. Gli sprint vanno
compiuti a velocità piena e l’azione del trailer dev’essere quella tipica del
velocista. È importante spingere con tutto il corpo e far lavorare in modo
fluido ed energico le braccia. Il bacino deve spostarsi in alto ed i piedi
devono essere forti e reattivi a terra. Il totale delle ripetizioni deve
coprire una distanza complessiva che va dagli 800 metri ai 2 km . Il recupero fra i
singoli sprint deve essere sufficientemente ampio in modo da poter correre in
buona spinta la frazione successiva. Capita spesso di vedere nei programmi di
allenamento che dopo gli sprint viene proposta una corsa a ritmo medio o
progressiva. Accade questo per cercare la trasformazione del lavoro muscolare
in forza veloce.
LE SALITE MEDIE
Le
ripetute in salita di lunghezza media si sviluppano in genere su una distanza
che va dai 300 ai 1000
metri . Questo tipo di seduta si corre su pendenze dal 4
all’8%. Questi allenamenti sono utili al miglioramento delle potenza aerobica.
Si tratta in sostanza di sedute che vanno ad aumentare la velocità di corsa in
chiave resistente. Le andature non devono essere massimali ed in questo ci si
può aiutare con l’uso del cardiofrequenzimetro.
Chi non ama usare il rilevatore cardiaco, si deve avvalere delle sensazioni
correndo ad un ritmo medio alto. Il recupero tra le frazioni deve avvenire di
corsa lenta e viene di solito proposto correndo lo stesso tratto della ripetuta
veloce in senso inverso. Bisogna prestare attenzione perché recuperando in
discesa si possono provocare traumi sulla muscolatura affaticata, è quindi
indicato cercare di correre a ritmo lento ed in assoluta decontrazione. Il
totale delle ripetute dovrebbe avere un volume complessivo che non superi i 6 km .
IL RITMO MEDIO IN SALITA
La
corsa a ritmo medio in salita è un allenamento a cui fanno ricorso soprattutto
i mezzofondisti resistenti, ma si estende fino ai maratoneti e ai trailer. Si
tratta di correre per alcuni km di seguito ad andatura media su pendenze
morbide. L’obiettivo è di ricercare degli adattamenti sia energetici sia
muscolari. La salita non deve essere impegnativa per non penalizzare
l’andatura. È importante realizzare una buona velocità altrimenti diventa
esclusivamente un lavoro di forza resistente. Questa seduta può partire da un
chilometraggio base di 4 km
fino ad estendersi a 10-12 km .
La distanza migliore è da studiare in base al valore, all’età ed al grado di
preparazione del podista.
Durante
queste sedute si pone il problema che per ritornare alla macchina bisogna fare
molti km di discesa andando incontro ai conseguenti traumi! Ma se ci si allena
in gruppo ci si può organizzare con un’auto per tornare al punto di partenza e
poter compiere il defaticamento in pianura.
IL CORTO VELOCE IN SALITA
Una
seduta breve, continuativa ed intensa, aiuta ad aumentare l’efficienza
generale. Il corto
veloce in salita è corretto svilupparlo su una distanza di 3-5 km . L’andatura dev’essere alta,
ma non è importante che sfoci in un vero e proprio ritmo gara. Potrei dire di
correrla al 90-95% delle possibilità.
Questa
seduta oltre che su asfalto può essere eseguita su percorso sterrato cercando
così anche importanti condizionamenti articolari.
LE SCALATE
Il
trailer per abituarsi ai percorsi di gara, deve cimentarsi in lunghe
scalate su sentiero. In questo caso l’andatura di percorrenza non è tanto
importante, ma è la durata dell’esercizio che andrà a condizionare gli apparati
sollecitati.
Il
trailer dovrebbe cercare delle salite che lo impegnano anche per un’ora e più.
In questo continuo andare in alto si riescono a stimolare tutti quei processi utili
al corridore di montagna. Il corpo per combattere la forza di gravità esercita
un tipo di impegno che migliora la forza nei distretti muscolari specifici. Il
lavoro delle fibre bianche unite a quelle resistenti dona al trailer l’essenza
della sua disciplina. Il cuore troverà un equilibrio sul quale cercherà i suoi
adattamenti. Le richieste energetiche tenderanno ad abbassarsi e quindi a
regalare al trailer un motore più economico.
ALLUNGHI ED ESERCITAZIONI
Per
aumentare la sensibilità e la prontezza su percorsi di montagna, è importante
richiamare le qualità reattive. Per ottenere questo bisogna compiere degli
allunghi in salita su sentiero di bosco, o percorsi dal fondo misto.
La
lunghezza di queste piccole progressioni dev’essere contenuta per non creare
affaticamento. Ciò provocherebbe la perdita della brillantezza necessaria per
eseguire queste sedute. Si possono eseguire 8-12 allunghi di 60-120 metri recuperando la
stessa distanza camminando a passo lento. I trailer più esperti talvolta
inseriscono questi allunghi con delle varianti. Possono ad esempio far lavorare
le braccia (ponendole distese lungo i fianchi, facendole roteare, tenendole
aperte ecc.) o cambiare frequentemente l’ampiezza del passo. Utilizzando questi
metodi si riesce a far lavorare anche il tronco instaurando così un ottimo
equilibrio fra i vari comparti.
Chi
può creare un percorso di 100-150
metri con continue curve e cambi di direzione, ha
inoltre la possibilità di aumentare la sensibilità e la coordinazione.
Il
trailer deve sempre cercare di andare di pari passo con lo sviluppo del motore
e della salute muscolare ed articolare.
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