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lunedì 3 aprile 2017

CORSA IN MONTAGNA, TRAIL RUNNING E SKYRUNNING… FACCIAMO CHIAREZZA


Negli ultimi anni hanno preso piede molte discipline della corsa che si svolgono in ambiente montano o comunque a contatto con la natura.
Dopo anni di corsa su strada anche il sottoscritto è rimasto affascinato da questa realtà. La possibilità di correre immerso nella natura, mi dà la possibilità di sentirmi parte di essa e il continuo cambio di paesaggio crea sempre nuovi stimoli durante la corsa; l’ambiente circostante attira la mia attenzione a tal punto da farmi sentire meno anche la fatica.


  
Queste attività hanno radici molto lontane: noi ora lo facciamo per passione, ma in passato erano frutto di esigenze quotidiane. Mio padre mi ha raccontato diverse volte che da ragazzino, abitando su una montagna, seppur cittadina (con un’altezza di circa 800m), doveva salire e scendere più volte al giorno per raggiungere la città e svolgere le normali mansioni quotidiane, come recarsi a scuola o andare al mercato. Se 60 anni fa qualcuno gli avesse detto che questo continuo salire e scendere sarebbe poi diventato uno sport, probabilmente si sarebbe fatto una risata (tra l’altro sulla montagna dove è cresciuto vengono organizzate varie gare).
La cosa che però all’inizio mi ha lasciato un po’ frastornato è stata la poca chiarezza inerente a queste discipline. Incontravo gente che mi diceva: “io sono un trail runner“, altri che si definivano skyrunner ma a me sembrava invece che semplicemente corressero tutti in montagna…
Poi, frequentando e vivendo questo mondo ho colto le sottili differenze:




La Corsa in Montagna, in Italia è gestita e regolamentata dalla FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) e nel mondo dal IAAF (International Association of Athletics Federetions). Si svolge in ambiente montano con brevi tratti asfaltati che non devono superare il 20% della lunghezza totale, la quota massima non deve superare i 3.ooo metri di altitudine e la pendenza media deve essere compresa tra il  5 e il 20% . Da regolamento tutto il percorso deve sottostare a determinati requisiti di sicurezza.




Lo Skyrunning in Italia è gestito dalla FISKY (Federazione Italiana Skyrunning) e nel mondo dalla ISF (International Skyrunning Federation). Si svolge anch’esso in ambiente montano con brevi tratti asfaltati che non devono superare il 15% della lunghezza totale, ma in questo caso la quota massima può superare anche i 4.000 metri. I percorsi sono più tecnici e impegnativi, persino passaggi attrezzati con corde fisse o catene, le pendenze sono maggiori e ci si può avvalere dell’utilizzo dei bastoncini durante le salite più impegnative; in ogni caso il percorso non deve però superare il secondo grado di difficoltà alpinistica. Le gare sono divise in 4 discipline: Vertical, Skyrace, Ultra e da quest’anno anche le Extreme.

  
Il Trail Running è un tipo di corsa che si pratica su sentieri sterrati o mulattiere, con percorsi meno impegnativi rispetto allo Skyrunning, ma che apre le porte anche ad altri ambienti che non sono solo alpini.  Si svolgono gare anche in luoghi che hanno caratteristiche più collinari, di pianura o addirittura desertiche. Durante il 50° Congresso IAAF tenutosi a Pechino nell’agosto 2015, il trail running è stato riconosciuto come disciplina dell’atletica leggera (quindi in Italia regolamentato dalla FIDAL).  Queste gare negli ultimi anni stanno aumentando notevolmente il loro chilometraggio, come ad esempio la famosa Lavaredo Ultra Trail con i suoi 118km e 5.850 metri di dislivello.



Consiglio a chi vuole cimentarsi in questo tipo di corse (a prescindere dalla specialità scelta), di iniziare scegliendo una calzatura adeguata (ormai fanno scarpe categoria A5 Trail Running per tutte le esigenze, gusti e prezzi). Scegliere i percorsi in maniera graduale, sia per quanto riguarda la lunghezza che il dislivello, ma anche sulla base dell’aspetto tecnico. Svolgere questa attività nella condizione di massima sicurezza possibile, preferibilmente in compagnia di qualcuno e se non è possibile, almeno avvalendosi dell’ausilio di un telefono cellulare o un localizzatore gps, in modo da poter contattare tempestivamente un soccorso in caso di urgenza ed essere rintracciati anche se ci si trova in un luogo remoto. Cosa non meno importante, rispettare la natura che ci circonda ed affrontare la montagna con consapevolezza e rispetto.

Fonte:  Nonsolotrail.it




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