Negli ultimi anni hanno preso piede molte discipline della corsa che
si svolgono in ambiente montano o
comunque a contatto con la natura.
Dopo anni di corsa su strada anche il sottoscritto è rimasto affascinato da
questa realtà. La possibilità di correre immerso nella natura, mi dà la
possibilità di sentirmi parte di essa e il continuo cambio di paesaggio crea
sempre nuovi stimoli durante la corsa; l’ambiente circostante attira la mia
attenzione a tal punto da farmi sentire meno anche la fatica.
Queste attività hanno radici molto lontane: noi ora lo facciamo per
passione, ma in passato erano frutto di esigenze quotidiane. Mio
padre mi ha raccontato diverse volte che da ragazzino, abitando su una
montagna, seppur cittadina (con un’altezza di circa 800m), doveva salire e
scendere più volte al giorno per raggiungere la città e
svolgere le normali mansioni quotidiane, come recarsi a scuola o andare al
mercato. Se 60 anni fa qualcuno gli avesse detto che questo continuo salire e
scendere sarebbe poi diventato uno sport, probabilmente si
sarebbe fatto una risata (tra l’altro sulla montagna dove è cresciuto vengono
organizzate varie gare).
La cosa che però all’inizio mi ha lasciato un po’ frastornato è stata la
poca chiarezza inerente a queste discipline. Incontravo gente che mi diceva:
“io sono un trail runner“, altri che si
definivano skyrunner ma a me
sembrava invece che semplicemente corressero tutti in montagna…
Poi, frequentando e vivendo questo mondo ho colto le sottili differenze:
La Corsa in Montagna, in Italia è gestita e
regolamentata dalla FIDAL (Federazione
Italiana di Atletica Leggera) e nel mondo dal IAAF (International Association
of Athletics Federetions). Si svolge in ambiente montano con brevi tratti
asfaltati che non devono superare il 20% della lunghezza totale, la quota
massima non deve superare i 3.ooo metri di altitudine e la pendenza media deve
essere compresa tra il 5 e il 20% . Da regolamento tutto il percorso deve
sottostare a determinati requisiti di sicurezza.
Lo Skyrunning in Italia è gestito dalla FISKY (Federazione Italiana Skyrunning) e nel
mondo dalla ISF (International Skyrunning
Federation). Si svolge anch’esso in ambiente montano con brevi tratti asfaltati
che non devono superare il 15% della lunghezza totale, ma in questo caso la
quota massima può superare anche i 4.000 metri. I percorsi sono più tecnici e
impegnativi, persino passaggi attrezzati con corde fisse o catene, le pendenze sono
maggiori e ci si può avvalere dell’utilizzo dei bastoncini durante le salite
più impegnative; in ogni caso il percorso non deve però superare il secondo
grado di difficoltà alpinistica. Le gare sono divise in 4 discipline: Vertical,
Skyrace, Ultra e da quest’anno anche le Extreme.
Il Trail Running è un tipo di corsa che si pratica su
sentieri sterrati o mulattiere, con percorsi meno impegnativi rispetto allo
Skyrunning, ma che apre le porte anche ad altri ambienti che non sono solo
alpini. Si svolgono gare anche in luoghi che hanno caratteristiche più
collinari, di pianura o addirittura desertiche. Durante il 50° Congresso IAAF
tenutosi a Pechino nell’agosto 2015, il trail running è stato riconosciuto come
disciplina dell’atletica leggera (quindi in Italia regolamentato dalla FIDAL).
Queste gare negli ultimi anni stanno aumentando notevolmente il loro
chilometraggio, come ad esempio la famosa Lavaredo Ultra Trail con i suoi 118km
e 5.850 metri di dislivello.
Consiglio a chi vuole cimentarsi in questo tipo di corse (a prescindere
dalla specialità scelta), di iniziare scegliendo una calzatura adeguata (ormai
fanno scarpe categoria A5 Trail Running per tutte le esigenze, gusti e prezzi).
Scegliere i percorsi in maniera graduale, sia per quanto riguarda la lunghezza
che il dislivello, ma anche sulla base dell’aspetto tecnico. Svolgere questa
attività nella condizione di massima sicurezza possibile, preferibilmente
in compagnia di qualcuno e se non è possibile, almeno avvalendosi dell’ausilio
di un telefono cellulare o un localizzatore gps, in modo da poter contattare
tempestivamente un soccorso in caso di urgenza ed essere rintracciati anche se
ci si trova in un luogo remoto. Cosa non meno importante, rispettare la natura che ci circonda ed affrontare
la montagna con consapevolezza e rispetto.
Fonte: Nonsolotrail.it
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