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mercoledì 21 settembre 2016

PIANGO, IL VOLTO MI SI RIGA DI LACRIME...... TOR DES GEANTS 2016



Piango, il volto mi si riga di lacrime, sono lacrime dolci ho appena raggiunto la cima del Col della Vecchia sono al terzo giorno di corsa, la salita al termine della notte è stata dura, sono stanco, sono state interminabili ore di salita, continua, dura a volte impervia che toglie il respiro, raggiungo la cima del colle, ricevo un messaggio di Davide mi esorta a non mollare mi scrive che lui controlla sempre l’elenco dei ritirati e che non trova mai il suo papà e allora piango lacrime di gioia perché questo viaggio iniziato tanti mesi addietro con lunghi allenamenti con tante rinunce e con la consapevolezza di avere sottratto alla famiglia il mio tempo  sta arrivando a destinazione  che non è lo spazio fisico del traguardo ma è lo spazio dell’anima del ritrovare e del ritrovarsi dello spogliarsi del superfluo per cercare l’essenza delle cose.

E questo viaggio si compie attraverso valli secolari, superando le cime dei colli in rapida successione, spremendo tutte le energie ma fermandosi in cima incantati ad ammirare i massicci, il Bianco, il Rosa il Cervino il Gran Paradiso appunto i giganti che severi ci guardano e poi in un rapido e continuo susseguirsi distese di boschi,  prati dai mille colori che profumano di natura, torrenti impetuosi dalle limpide acque, che scendono a valle stordendoti con il loro fragore   e poi ancora paesi antichi scolpiti dal tempo.

Ed in questo viaggiare il cielo si declina in tutte le sue colorazioni azzurro terso, grigio plumbeo rosso indaco all’alba,  viola al tramonto, cumuli,  cirri,  nembi lo  disegnano uno splendido arcobaleno lo incornicia e la neve, prima cattiva sospinta da un gelido vento ma poi soffice, lieve al chiaro di luna.

E mi ritrovo in armonia con tutto quello che mi circonda,  l’incedere è sicuro il respiro regolare i dolori diventano fastidi e poi scompaiono ti rendi conto di esserci non c’è colle che adesso mi spaventi anzi ora lo cerco con avidità vorrei che non finissero perché sai che in cima trovi  sempre un regalo e che a breve tutto terminerà.

Assieme a me Massimiliano amico, compagno di avventura, passo sicuro, poche parole cenni d’intesa, anche lui solo nei suoi silenzi che in realtà sono una sinfonia di sentimenti abbiamo condiviso la fatica e la gioia ci siamo abbracciati guardandoci negli occhi all’arrivo.

Come si può raccontare il TOR,  non ne sono capace, l’incedere del giorno e della notte che diventano un tutt’uno  gli sguardi i sorrisi la fatica che segna il viso dei tuoi colleghi, le pietre che assumono sembianze umane i tronchi che si animano non riesco a trovare un ordine, la ragione scompare  lascia il posto al sentimento e poi d’incanto tutto termina il viaggio finisce e mi ritrovo più uomo al traguardo, abbracciato a chi amo.

Alberto Pandiani




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