È ormai noto
che una buona performance atletica beneficia di un’adeguata nutrizione. Oltre
alla corretta selezione quali-quantitativa di alimenti e fluidi, alla
distribuzione dei pasti nella giornata anche in relazione all’attività sportiva
svolta (timing), è fondamentale la scelta dei giusti integratori e supplementi.
L’integrazione,
in senso stretto, è uno strumento che permette di supplire alle mancanze in
ambito nutrizionale di un soggetto che per scelta o difetti genetici o
patologici non introduce o non assimila tutti i nutrienti. In campo sportivo
l’integrazione è particolarmente utile perché fornisce una soluzione pratica
quando le quantità di cibi da assumere e i tempi necessari alla loro digestione
potrebbero essere d’ostacolo allo svolgimento delle normali attività
quotidiane, comprese quelle sportive. Dobbiamo poi dire che un’attività di
lunga durata e intensità come un trail, dove i cambiamenti di altitudine e le
condizioni atmosferiche modificano le richieste energetiche, la conoscenza e
l'utilizzo degli integratori può essere di supporto alla performance fino ad
essere determinante, fermo testando che “il successo di un atleta
dipende da fattori genetici, allenamenti impegnativi, nutrizione ottimale,
riposo adeguato, corretti tempi di recupero e una spiccata attitudine per quel
determinato sport”.
Energetici
Se hai
scelto di praticare il trail, sai che questo sport richiede molta energia. Sono
necessari allenamenti impegnativi per cui devi introdurre nella tua
alimentazione quotidiana una buona razione di carboidrati. In articoli
precedenti si è già parlato del giusto introito giornaliero (in letteratura si
consigliano dagli 8 ai 12 g di carboidrati per chilo di peso corporeo, ogni
giorno) e dell’importanza di creare dei depositi di energia (glicogeno) nei
muscoli e nel fegato, attraverso un’alimentazione particolarmente ricca di CHO
nei due giorni prima della gara, per poter contrastare l’insorgere della
fatica. Purtroppo queste scorte non sono sufficienti a coprire tutta la durata
dell’allenamento o della gara, per cui dovrai assumere zuccheri anche durante
la prestazione.
L’uso degli integratori ci permette di raggiungere l’obiettivo
nutrizionale in modo semplice e pratico attraverso l’uso di sport drink, sport
gel e barrette energetiche; oppure anche attraverso panini energetici di gusto
dolce o salato fatti in casa, perché in una gara lunga anche il solito alimento
e gusto al di là del suo valore energetico potrebbe alla lunga
"annoiare". Dunque il mio consiglio è quello di variare, durante la
gara o allenamento, tra alimenti e supplementi, preferendo i primi all’inizio
(frutta secca, datteri, piccoli panini con burro miele e noci che puoi
preparare da solo, barrette energetiche) e poi proseguendo con i supplementi:
ad esempio i Gel Energetici (sport gel) rappresentano una forma compatta
e concentrata di carboidrati, in particolare di maltodestrine. Bisogna
considerare anche i gusti e le reazioni che potresti avere dopo l’assunzione di
questi integratori. Può essere utile variare attraverso l’utilizzo di gelatine
alla frutta: esistono ad esempio in commercio dei prodotti che uniscono il
fruttosio all'isomaltulosio con il risultato di mantenere una glicemia stabile
sia all'inizio, ma anche durante lo sforzo ed essendo in forma semisolida
possono essere utili negli sforzi di lunga durata per dare anche quella
piacevole sensazione di masticazione alternando il gusto che con i soli gel
diverrebbe troppo dolce; come può essere utile anche "spezzare" il
sapore troppo dolce del parmigiano imbevuto nel miele.
Gli sport
drink hanno l’obiettivo di ripristinare l’equilibrio
idroelettrolitico, turbato dalla perdita di liquidi e sali (in particolare il
sodio) soprattutto attraverso il sudore, e di fornire una quantità costante di
zuccheri per evitare di esaurire le scorte di glicogeno. Gli zuccheri sono
presenti sotto forma di miscele di maltodestrine e fruttosio, perché la
combinazione con il fruttosio conferisce un vantaggio: il fruttosio viene
assorbito attraverso un trasportatore diverso da quello usato dal destrosio [e
dunque dalle maltodestrine – NdR], per cui la capacità di assorbimento
degli zuccheri passa da 1 g/min a 1,2 g/min. È importante che tu assuma circa
200 ml di sport drink a intervalli regolari di circa 30-40’ per anticipare la
sensazione della sete ed evitare cali della prestazione; inoltre un altro
componente importante di queste bevande è la presenza di una piccola
percentuale di sodio che ne facilita il loro assorbimento a livello
intestinale. Ti sconsiglio di preparare da solo uno sport drink poiché anche un
piccolo errore nella preparazione potrebbe far sì che la tua performance si
esprima non sul sentiero del percorso, bensì tra i cespugli! Può infatti
capitare di incorrere in un distress gastrointestinale poco piacevole, dovuto a
un non corretto bilanciamento tra zuccheri e sali minerali nella tua ricetta.
Dopo la
corsa è poi importante un adeguato pasto di recupero (recovery
meal). Si tratta di un momento in cui l’assetto ormonale permette la massima
ricostruzione dei tessuti (fibre muscolari), inevitabilmente danneggiati, e il
rifornimento delle scorte di glicogeno. Questo pasto deve essere composto da
carboidrati e proteine. È importante scegliere proteine ad alto valore
biologico, cioè ad alto contenuto di aminoacidi essenziali (EAA). Considerando
la possibilità che l’organismo non sia pronto a digerire cibi complessi
contenenti questo giusto mix, si può scegliere di abbinare a cibi classici
(latte, frutta) anche proteine del siero del latte in polvere (whey protein),
da sciogliere in acqua o latte. Queste contengono il giusto pool di aminoacidi
essenziali e sono facilmente assimilabili anche grazie all’assunzione in forma
liquida. Sono disponibili anche fonti vegetali di proteine (soia, pisello,
etc., attenzione però alla soia se hai problemi di tiroide). Dopo circa un’ora
l’assunzione di un pasto completo post-gara completerà il recupero.
Ultimamente
si è proposta anche come pasto di recupero, o bevanda reidratante, la birra:
cerchiamo di fare chiarezza in proposito.
Considerando
i componenti naturali della birra, questa bevanda sembra davvero essere una
miscela che si presta al recupero di zuccheri, minerali e anche di polifenoli
antiossidanti che non devono essere mai trascurati in una gara di trail, quando
insorgono processi infiammatori dovuti allo sforzo prolungato ad alta
intensità. Il nodo principale resta però la concentrazione di alcol, per i noti
effetti negativi dello stesso a livello del sistema nervoso, sul recupero delle
scorte di glicogeno e sul possibile aumento dello stato infiammatorio: dunque
se vuoi farti una birra ti raccomando che sia a bassa gradazione alcolica e se
sei intollerante ai lieviti evita le birre rifermentate in bottiglia.
Invece ti
consiglio di bere o di aggiungere al tuo pasto di recupero dei succhi puri di
ciliege, amarene o melograno che grazie ai loro polifenoli saranno in grado di
contrastare tutti i mediatori dell'infiammazione come le Interleuchine che si
liberano durante lo sforzo.
Proteine
Data la
lunga durata delle competizioni e degli allenamenti e la prevalenza del
metabolismo aerobico, sono convinto che tutti ti avranno parlato, compreso il
sottoscritto anche in precedenti articoli, dell’importanza dei carboidrati per
correre e allenarti per un trail; meno frequentemente avrai sentito parlare di
proteine. I cibi proteici portano con sé anche l’idea dei grassi saturi e
dell’aumento di peso, ma non bisogna dimenticare che dovrai avere muscoli
efficienti e forti, vista la forte componente eccentrica dei movimenti
necessari per affrontare percorsi in pendenza e cambi di direzione ed avere la
giusta stabilità nei movimenti per evitare infortuni. Innanzitutto ti consiglio
di non mancare di dedicare del tempo all’allenamento con i pesi e di far sì che
l’apporto proteico sia più alto rispetto a quello che magari ingerivi quando ti
dilettavi solamente con il podismo da strada. Il tuo fabbisogno proteico
giornaliero sarà infatti di circa 2 g/kg di peso corporeo al giorno e non ti
curare di chi ti dirà (magari perché lo ha letto su facebook) che le proteine danneggeranno
i reni in quanto la letteratura scientifica è chiara sull'argomento. Ti
consiglio comunque, come faccio sempre con i miei atleti, di valutare la tua
funzione renale, epatica e ormonale con degli esami ematochimici e/o salivari
(alcuni ormoni importanti per valutare lo stato di fatica come il Testosterone
e il Cortisolo si dosano con un semplice tamponcino salivare) prima di iniziare
la stagione dei tuoi allenamenti. Inoltre non puoi trascurare in base ai dati
che rileverai sulla Tua Composizione Corporea, o in periodi di allenamento
particolarmente intensi,l’assunzione di aminoacidi essenziali o
ramificati prima dell’allenamento. Le proteine, seppur in minima
parte, hanno anche una funzione energetica (5-8% del dispendio energetico) e
gli aminoacidi ramificati (BCAA) hanno anche un effetto sulla fatica centrale:
la loro presenza in circolo fa sì che venga sintetizzata meno serotonina,
neurotrasmettitore che ci dà il senso di stanchezza. Se risultasse complicato
raggiungere le quantità di proteine richieste attraverso i cibi, queste
potrebbero essere integrate con barrette proteiche e liquid meal ad esempio 20
g di proteine in polvere sciolte in una fonte liquida (latte di riso e cocco o
succhi di frutta a colazione e a merenda oltre al pasto di recupero post
allenamento/gara).
Antiinfiammatori,
antiossidanti
Il tipo di
sforzo fisico a cui va incontro l’atleta che fa trail richiede sia resistenza
che forza e vista la lunga durata dell’attività le capacità dell’organismo
vengono portate all’estremo. La natura stessa dei percorsi, le condizioni
ambientali e meteorologiche da affrontare, l’altitudine, sono altri elementi
che portano a un aumento del rischio di infortuni, di infezioni soprattutto
delle vie aeree, ma anche di disturbi gastrointestinali. Si verifica un aumento
dei livelli di citochine infiammatorie e di radicali liberi (dato il maggiore
consumo di ossigeno), si riduce l’efficienza delle difese immunitarie e
l’intestino diventa più permeabile ai germi patogeni. Per contrastare questi
fenomeni ed evitare sia problemi di salute che cali di prestazione ti consiglio
l’assunzione di acidi grassi polinsaturi omega-3, che sono dotati di
un’attività antiinfiammatoria naturale. L’assunzione regolare di pesce grasso o
olio di pesce ma anche olio di lino o di colza può garantire un buon apporto di
EPA e DHA, che sono gli omega-3 più attivi. Tuttavia le
quantità richieste (circa 2 g/die) non sono facili da raggiungere con la sola
alimentazione. L’uso di integratori di buona qualità in cui non siano presenti
scorie o metalli pesanti può essere d’aiuto. L’uso di omega-3 ha ulteriori
vantaggi. È ormai noto il loro effetto positivo contro le patologie
cardiovascolari; inoltre sono stati dimostrati l’azione broncodilatatrice,
effetti protettivi sulle articolazioni e in ultimo, ma non meno importante,
l’effetto centrale sull’attenzione e i riflessi. Altro problema da risolvere è
lo stress ossidativo. L’assunzione regolare di frutta e verdura può fornirne
buone quantità. Tuttavia per far fronte alle richieste imposte da questo sport,
le dosi raccomandate dovrebbero raddoppiare rispetto alla popolazione generale.
È molto diffuso l’uso di vitamine antiossidanti (C ed E) e composti estratti
dalle piante, appartenenti alle famiglie dei flavonoidi e dei composti fenolici.
Gli estratti vegetali sembrano agire meglio sotto forma di fitocomplessi, per
una capacità dei singoli componenti di agire in maniera sinergica.
Particolarmente interessanti in campo sportivo, anche se sono necessari
ulteriori approfondimenti, sono la quercetina e gli estratti del tè verde. Non
trascurerei però, anzi mi piacerebbe di più che tu prendessi l'abitudine di
consumarli quotidianamente, dei succhi/centrifugati di Ciliegie, Melograno,
Amarene ricchissimi di polifenoli antiossidanti che proprio in letteratura si
sono dimostrati in grado di contrastare gli effetti negativi delle citochine
infiammatorie (ad esempio la Interleuchina 6) che si liberano nello sport che
hai scelto diminuendo i tempi di recupero e prevenendo le cosiddette URTI
(upper respiratory tract infection) che sono caratteristiche nelle 48 h che
seguito a questa tipologie di gare.
In relazione
all’assunzione di antiinfiammatori e antiossidanti è d’obbligo però una
precisazione: è fondamentale che l’uso di supplementi non vada a contrastare i
meccanismi fisiologici di adattamento che il nostro organismo mette in atto
ogni qual volta ci sia da affrontare un turbamento di un equilibrio.
L’allenamento è in grado di scatenare una serie di processi endogeni che
permettono all’atleta non solo di affrontare sforzi sempre maggiori, ma anche
di migliorarne la performance. Ad esempio la liberazione di citochine
infiammatorie da parte dei muscoli (IL-6) innesca la sintesi di sostanze ad
azione antiinfiammatoria (es. IL-10); la produzione di radicali liberi fa
aumentare i complessi enzimatici che li neutralizzano (SOD, GPx) dunque ha
senso integrare quando lo stimolo esterno è così intenso e lo sforzo così
estremo, da portare inevitabilmente a uno sbilanciamento che ha come effetto
finale un aumento dell’infiammazione di basso grado e dello stress ossidativo
con possibili danni strutturali, cali della prestazione (fino a sviluppare la
sindrome da overtraining) e a lungo temine anche compromissione dello stato di
benessere dell’atleta.
Adattogeni
Gli adattogeni
sono sostanze che aumentano la capacità dell’organismo di adattarsi a stimoli
ambientali stressanti. Ciò avviene attenuando la percezione della fatica e
aumentando le performance cognitive. Il loro impiego nel trail, sport dove la
fatica, lo stress fisico e la concentrazione sono elementi caratterizzanti,
potrebbe dare riscontri interessanti. Sono stati pubblicati alcuni studi
promettenti sull’impiego della Rhodiola rosea in ambito sportivo ma non è
ancora chiaro il meccanismo d’azione né sono state espresse conclusioni
univoche sulla sua efficacia, anche a causa della disomogeneità degli studi
(tipo di atleti, dosaggi, ecc.). Sembra sia preferibile un dosaggio acuto
piuttosto che cronico, ma servono ulteriori approfondimenti. Altro adattogeno
ormai di ampio uso anche nella quotidianità è il Panax Ginseng ma anche in
questo caso la letteratura non è univoca sulla sua reale efficacia. Potrei
dilungarmi per ore elencandoti una serie di sostanze, erbe e fitocomplessi con
potere "miracoloso" sulla tua performance, ma ti consiglio di evitare
troppi "miscugli" in quanto, come con tutto ciò che introduci nel tuo
organismo (vedi esempio precedente degli antiossidanti), potresti anche avere
degli effetti paradossalmente contrari ai tuoi obiettivi, in questo caso una
migliore resistenza allo sforzo prolungato. Particolare interesse poi sta
suscitando la Micoterapia vale a dire gli estratti secchi di alcuni funghi che
si possono assumere in capsule, come il Cordyceps, che potrebbe essere utile
come vero adattogeno allo sforzo prolungato di alta intensità.
Immunomodulanti:
probiotici
Per
proteggere gli atleti nella fase denominata “open window” corrispondente alle
2-3 settimane post-gara, fase in cui in genere si osserva un calo delle difese
immunitarie con aumento delle infezioni delle alte vie respiratorie (URTI) e di
disturbi gastrointestinali, l’atleta può avvantaggiarsi con l’assunzione di
vitamina C, vitamina D* (viste le sue note proprietà immunomodulanti e la
frequente carenza nella nostra popolazione) e probiotici. Questi ultimi sono
microorganismi vivi che, se assunti in adeguate quantità, sono in grado di
svolgere un effetto benefico sull’ospite modulando la composizione della
microflora. In particolare sono utili agli atleti che praticano sport intensi e
di lunga durata per contrastare il fisiologico aumento della permeabilità della
mucosa intestinale (leaky gut syndrome). È fondamentale scegliere probiotici di
qualità, supportati da letteratura scientifica, per ottenere l’effetto
protettivo sperato. Inoltre i probiotici hanno effetti diretti sul sistema
immunitario associato alle mucose, che porta a benefici anche contro le
infezioni respiratorie oltre a quelle intestinali. Per ciò che concerne la
Vitamina D posso solo dirti che essa è un vero e proprio ormone e che il suo
livello è bassissimo in tutta la popolazione; essa ha nello sport innumerevoli
vantaggi ad esempio sul trofismo e sulla forza muscolare, sul trofismo osseo e
come immunomodulatore, ma la sua assunzione deve prevedere un dosaggio della stessa,
una valutazione medica e una somministrazione personalizzata.
Magnesio
Un ultimo
elemento fondamentale per gli atleti che svolgono sport di endurance è il
magnesio, dato che partecipa alle reazioni di produzione di energia e di
neutralizzazione dei radicali liberi, processi che devono essere molto
efficienti nel trail. Si ha inoltre una grande perdita di magnesio attraverso
la sudorazione e le urine e i fenomeni infiammatori contribuiscono a una
ulteriore riduzione. La popolazione occidentale inoltre ne introduce una
quantità insufficiente con la dieta. La supplementazione con magnesio è in
grado di migliorare la performance di endurance oltre che per le funzioni già
spiegate, grazie a un’interazione con le proteine di legame del testosterone
che porta a un aumento della sua frazione libera con effetti positivi a livello
muscolare. Ti consiglio dunque un’assunzione quotidiana di magnesio con
eventuale supplementazione della dose prima e durante la gara; questa sostanza,
come sai, può provocare spiacevoli effetti sul tuo intestino e, onde evitare di
nasconderti tra qualche cespuglio durante la corsa, ti invito a testare tutto
nei tuoi allenamenti, regola che dovrebbe valere per ogni integratore.
TAKE HOME
MESSAGE
- L'utilizzo degli integratori in genere deve
essere personalizzato e somministrato dopo una attenta valutazione da
parte del medico specialista in nutrizione sportiva della funzionalità
renale, epatica e delle condizioni ormonali e antropometriche dell'atleta.
- Nel trail la fonte maggiore di energia
disponibile viene dai carboidrati, che vanno assunti in maniera ragionata
con l'alimentazione, senza però esagerare in cibi ad alta densità calorica
(pasta, pane, dolci, ecc.); è importante l'utilizzo, sia in allenamento
che in gara, di barrette energetiche e gel zuccherini, d alternre però ad
altri alimenti e/o supplementi per far sì che la modifica del gusto porti
l'atleta ad assumere la giusta quantità di energia necessaria alla sua
performance.
- L'idratazione è fondamentale e non può essere
solamente a base di acqua; è consigliabile l'assunzione di sport drink con
percentuali di zuccheri intorno al 6% e una adeguata componente di sali
minerali; sconsigliato assolutamente lo Sport Drink fai da te.
- Nel trail i muscoli sono sotto stress per le
continue contrazioni eccentriche, dunque ti consiglio di aumentare
l'assunzione di proteine durante la tua giornata alimentare e di integrare
a seconda delle fasi di allenamento con amminoacidi essenziali e
ramificati.
- Su consiglio del tuo medico poi potrai prendere
in considerazione l'utilizzo di antinfiammatori o antiossidanti naturali
quali gli Omega 3 , le Vitamine C e E, i succhi di ciliegie melograno e
amarene, oppure di adattogeni come la rhodiola rosea o il ginseng sempre però
tenendo conto che i meccanismi del nostro organismo sono talmente precisi
che un intervento scriteriato potrebbe provocare un effetto opposto a
quello che ti eri prefisso.
- Non trascurare, se il tuo intestino te lo
permette, l'utilizzo giornaliero del Magnesio, anche nel pre-gara e
durante la corsa, poiché esso è fondamentale per i tuoi muscoli.
- Prima della stagione o durante la stessa, esegui
il dosaggio della Vitamina D e se, come penso, ne sei carente, concorda
con il tuo medico le modalità di assunzione la loro frequenza, e il
controllo dei suoi livelli.
Fabrizio Angelini – Sara Rucci – www.fabrizioangelini.it
Fonte: SpiritoTrail
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