Un giorno a riordinare le idee ed eccomi qua a raccontare un fine settimana di corsa in montagna, un fine settimana dove il D+ sarà importante un fine settimana in compagnia di Massimo e Massimiliano, domenica si aggiungerà Michele.
Massimo e Massimiliano mi stanno aiutando tantissimo ad affrontare il mio
Tor, ci sono, sento il loro supporto che non è di forma ma di sostanza di
condivisione della fatica di parole giuste al momento giusto, averli al mio
fianco mi serve tantissimo e cresce lentamente una sincera amicizia.
Sabato si parte, Monte Grappa, Massimo è il comandante è lui che traccia la
rotta, si sale per il sentiero 100, lo conosciamo va su sparato, il tempo è
clemente non piove, oramai le previsioni sono diventate un gioco a chi le spara
più grosse, le gambe girano bene saliamo di quota a buon ritmo la
temperatura man mano scende è molto umido, inizio a pensare al caffè caldo che
mi attende su al rifugio Bassano ma faccio i conti senza l’oste,
l’itinerario prevede di scendere andiamo giù veloci, mi allontano dal caffè,il
sentiero è stretto radici e sassi viscidi ci fanno stare vigili è una discesa
impegnativa perdiamo 700 metri di dislivello e questo significa che a breve li
dovremo recuperare, arriviamo al santuario della Madonna del Covolo, una breve
sosta, Massimo consulta le mappe sentiero 109 e poi 102 la rotta è segnata,
andiamo su ripidi in silenzio assumiamo la nostra formazione Massimo segna il
passo io nel mezzo e Massimiliano a chiudere distanziati uno dall’altro e soli
nei nostri pensieri, il Grappa ci regala il suo volto selvaggio, le nuvole
basse creano un effetto foresta pluviale la vegetazione è folta in mezzo al
sentiero d’un tratto compare un capriolo, ci osserva curiosa e scompare, ogni
qual volta la strada spiana ci aspettiamo ci riuniamo poche parole per lo più
colorite un sorso d’acqua e ripartiamo, oggi il menù è dislivello è questo il
piatto che dobbiamo gustare. Il sentiero continua ad arrampicarsi scompare il
fogliame e spunta la roccia qua e la macchie di neve è un susseguirsi di
tornanti arriviamo ad una malga da li l’ultimo tratto fino alla cima
proviamo il sentiero diretto ma ben presto la neve ci fa tornare su i nostri
passi, un cartello ,un’altra via descritta come più semplice ma la neve caduta
abbondante di fatto nasconde la traccia, allora seguiamo un cavo dell’alta
tensione facciamo fatica le nuvole basse il candore della neve ubriacano la
vista, spingiamo, sbuffiamo ma saliamo d’un tratto ci siamo, un gradito
ristoro, tepore e una birra e via a scendere sentiero oramai famigliare, mi
colpisce un pensiero lieve di Massimo che associa i bucaneve dai tenui colori
alle tante giovani vite cadute in battaglia, chiacchieriamo un poco e poi di
corsa concentrati a buon ritmo il sentiero non fa sconti ma le gambe ci sono,
arriviamo veloci gli orologi ci dicono che oggi abbiamo lavorato bene, un
veloce saluto adesso è tempo di famiglia ma domani il Serva ci attende.
Tutto è veloce ti ritrovi sotto il gonfiabile, una sottile pioggia ti fa
capire che oggi sarà dura, gara tosta 1300 metri di ascesa in meno di nove
kilometri, ci sono i giovani gli specialisti di queste gare garretti di ferro e
polmoni d’acciaio , si parte il piano è un concetto non previsto via su si sale
ripido bosco, strada bianca ancora bosco, mi sento bene le gambe vanno non
faccio fatica inizio a spingere è una bella sensazione il respiro è regolare
riesco a sorpassare con facilità chi mi procede usciamo dal bosco iniziano i
prati il monte Serva si mostra nella sua bellezza spira un vento gelido ci
accompagna nell’ascesa oramai manca poco un inaspettato the caldo mi viene
offerto, i volontari sono sempre l’anima più bella di ogni gara, ultimo strappo
e ci siamo, sono felice sono salito bene ho segnato un buon tempo la gara è
terminata la temperatura rigida non consente l’attesa riscendo spensierato
tagliando il sentiero incrocio gli amici oramai prossimi al traguardo, che
matti che siamo, ma come ci divertiamo, rifaccio a ritroso la strada decido di
evitare il passaggio con la navetta e corro senza fretta verso il paese,
pensieri profumi e colori di questo week end mi accompagnano il sorriso ed il
saluto dei ragazzi conclude la giornata.
Alberto Pandiani
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