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mercoledì 27 aprile 2016

Un Week End D+



Un giorno a riordinare le idee ed eccomi qua a raccontare un fine settimana di corsa in montagna, un fine settimana dove il D+ sarà importante un fine settimana in compagnia di Massimo e Massimiliano, domenica si aggiungerà Michele.
Massimo e Massimiliano mi stanno aiutando tantissimo ad affrontare il mio Tor, ci sono, sento il loro supporto che non è di forma ma di sostanza di condivisione della fatica di parole giuste al momento giusto, averli al mio fianco mi serve tantissimo e cresce lentamente una sincera amicizia.
Sabato si parte, Monte Grappa, Massimo è il comandante è lui che traccia la rotta, si sale per il sentiero 100, lo conosciamo va su sparato, il tempo è clemente non piove, oramai le previsioni sono diventate un gioco a chi le spara più grosse, le gambe girano bene  saliamo di quota a buon ritmo la temperatura man mano scende è molto umido, inizio a pensare al caffè caldo che mi attende su al rifugio Bassano ma faccio i conti  senza l’oste, l’itinerario prevede di scendere andiamo giù veloci, mi allontano dal caffè,il sentiero è stretto radici e sassi viscidi ci fanno stare vigili è una discesa impegnativa perdiamo 700 metri di dislivello e questo significa che a breve li dovremo recuperare, arriviamo al santuario della Madonna del Covolo, una breve sosta, Massimo consulta le mappe sentiero 109 e poi 102 la rotta è segnata, andiamo su ripidi in silenzio assumiamo la nostra formazione Massimo segna il passo io nel mezzo e Massimiliano a chiudere distanziati uno dall’altro e soli nei nostri pensieri, il Grappa ci regala il suo volto selvaggio, le nuvole basse creano un effetto foresta pluviale la vegetazione è folta in mezzo al sentiero d’un tratto compare un capriolo, ci osserva curiosa e scompare, ogni qual volta la strada spiana ci aspettiamo ci riuniamo poche parole per lo più colorite un sorso d’acqua e ripartiamo, oggi il menù è dislivello è questo il piatto che dobbiamo gustare. Il sentiero continua ad arrampicarsi scompare il fogliame e spunta la roccia qua e la macchie di neve è un susseguirsi di tornanti arriviamo ad una malga da li l’ultimo tratto fino alla cima  proviamo il sentiero diretto ma ben presto la neve ci fa tornare su i nostri passi, un cartello ,un’altra via descritta come più semplice ma la neve caduta abbondante di fatto nasconde la traccia, allora seguiamo un cavo dell’alta tensione facciamo fatica le nuvole basse il candore della neve ubriacano la vista, spingiamo, sbuffiamo ma saliamo d’un tratto ci siamo, un gradito ristoro, tepore e una birra e via a scendere sentiero oramai famigliare, mi colpisce un pensiero lieve di Massimo che associa i bucaneve dai tenui colori alle tante giovani vite cadute in battaglia, chiacchieriamo un poco e poi di corsa concentrati a buon ritmo il sentiero non fa sconti ma le gambe ci sono, arriviamo veloci gli orologi ci dicono che oggi abbiamo lavorato bene, un veloce saluto adesso è tempo di famiglia ma domani il Serva ci attende.
Tutto è veloce ti ritrovi sotto il gonfiabile, una sottile pioggia ti fa capire che oggi sarà dura, gara tosta 1300 metri di ascesa in meno di nove kilometri, ci sono i giovani gli specialisti di queste gare garretti di ferro e polmoni d’acciaio , si parte il piano è un concetto non previsto via su si sale ripido bosco, strada bianca ancora bosco, mi sento bene le gambe vanno non faccio fatica inizio a spingere è una bella sensazione il respiro è regolare riesco a sorpassare con facilità chi mi procede usciamo dal bosco iniziano i prati il monte Serva si mostra nella sua bellezza spira un vento gelido ci accompagna nell’ascesa oramai manca poco un inaspettato the caldo mi viene offerto, i volontari sono sempre l’anima più bella di ogni gara, ultimo strappo e ci siamo, sono felice sono salito bene ho segnato un buon tempo la gara è terminata la temperatura rigida non consente l’attesa riscendo spensierato tagliando il sentiero incrocio gli amici oramai prossimi al traguardo, che matti che siamo, ma come ci divertiamo, rifaccio a ritroso la strada decido di evitare il passaggio con la navetta e corro senza fretta verso il paese, pensieri profumi e colori di questo week end mi accompagnano il sorriso ed il saluto dei ragazzi conclude la giornata.

Alberto Pandiani





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